Jean-Paul Malfatti – Poesia
La poesia si nutre dell’anima del poeta. Se lui non ne possiede una, essa muore di fame e sete.
La poesia si nutre dell’anima del poeta. Se lui non ne possiede una, essa muore di fame e sete.
Se per gli orgogliosi troppa umiltà significa debolezza; per gli umili troppo orgoglio vuol dire ottusità. Orgoglio e umiltà, se nelle giuste dosi e nelle stesse misure, tendono a trasformarsi in due chiavi diverse ma che però aprono la stessa porta, cioè la porta del dialogo costruttivo e della civile convivenza.
La rima baciata è l’incontro tra due parole che hanno qualcosa in comune.
Ci sono certe cose che si sente dentro e a cui spesso non si riesce a dare un nome o una spiegazione, ma la cui forza si diffuse successivamente in tutte le loro azioni, spingendoci ad amare e desiderare così tanto una persona.
L’ipocrisia è, è sempre stata e sarà sempre ovunque, sia in ambito sociale che lavorativo…
Il gioco dell’Universo. (Lo spirito amante della natura).La spiaggia brilla sotto le stelle ed il mare ne bagna le silenti propaggini. Un’onda giunge fino a me… e si ritrae: sembra che voglia rapirmi. Nuovamente torna ad accarezzare e lambire i miei piedi; gioconda sottrae la sabbia intorno facendo sì che io sprofondi un poco. Forse la spiaggia vuol farmi prigioniera? in un rapimento amoroso di amplessi marini? Sembra un gioco bellissimo, nel quale sono complici le acque ed i mille granelli di sabbia. Ma nel gioco male si addice la mia immobilità: fissa nello stupore incredulo. Tutto in torno si muove e accarezza fremendo il mio corpo. Perché rimango immobile? La natura mi chiama mi incita a vivere… a giocare… L’onda gaia continua il suo abbraccio e carezza sensuale la pelle del mio corpo stupito. La spiaggia non accetta la fissità del mio essere; fa vacillare i miei piedi, l’acqua marina che lenta si muove… Un attimo e tutte le membra son parte del mare. La spiaggia mi ha gettata nel grembo fluido della madre schiumosa. Il corpo sospira… si risveglia… miriadi di gocce salate distruggono il torpore. Adesso! la vita penetra in me. Ed io con impeto, al fine travolto, prendo parte al gioco dell’universo.
Ti penso e mi sento impotente e fragile! Oramai non so più cosa dirti… ti ho sempre detto le solite cose. Ed anche se lo sapessi, non saprei proprio come dirtela in questo momento!