Jean-Paul Sartre – Libri
In realtà, la gente legge perché vuole scrivere. Ad ogni modo, la lettura è come riscrivere.
In realtà, la gente legge perché vuole scrivere. Ad ogni modo, la lettura è come riscrivere.
Voglio dire che ho lasciato scuole e posti senza nemmeno sapere che li stavo lasciando. È una cosa che odio. Che l’addio sia triste o brutto non me ne importa niente, ma quando lascio un posto mi piace saperlo, che lo sto lasciando. Se no, ti senti ancora peggio.
La letteratura non deve limitarsi ad elogiare i potenti ed a consolare i perdenti.
Come si fa a chiamare realista uno che per un delitto scrive trecento pagine; realista al limite è chi per trecento delitti scrive una pagina.
Era una sensazione davvero strana e tormentosa, quando il tuo daimon si metteva a tendere al massimo il legame che lo univa a te; in parte un dolore fisico nel profondo del petto, in parte profonda tristezza, e amore. E sapeva che era lo stesso per lui. Tutti ci provavano, quando crescevano: controllavano di quanto potevano riuscire ad allontanarsi, e poi tornavano insieme, con intenso sollievo.
Nei periodi di quiete, si crede di averli sconfitti.Ci si immagina di essere riusciti finalmente a scacciarli.Di averli allontanati per sempre.In via definitiva.Ma non è quasi mai vero.Il più delle volte i nostri Demoni ci restano accanto, nascosti nell’ombra, aspettando pazienti il momento in cui abbasseremo la guardia.E quando l’amore svanisce…
Nella misura in cui il per-sé cerca di incorporarsi l’in-sé come suo autentico modo d’essere, esso cerca di mascherare a se stesso la propria libertà. Il rifiuto della libertà non può quindi attuarsi che come tentativo di concepirsi come essere-in-sé.