Jenny Downham – Stati d’Animo
È come se dentro di me avessero liberato un bambino con una latta di vernice nera, un pennello e troppo entusiasmo.
È come se dentro di me avessero liberato un bambino con una latta di vernice nera, un pennello e troppo entusiasmo.
Questa è una di quelle notti strane, pensieri che si susseguono. Basta ricordi ora penso ad altro, chissà che strana sensazione un vuoto ordinato, un vuoto fatto di abitudine e di rassegnazione, un vuoto azzurro. Mi siedo in un angolo e aspetto le sfumature.
Un’emozione ti coglie sempre alla sprovvista, ma è sempre meravigliosa, fa pulsare il cuore e vibrare l’anima.
Domani voglio un “buongiorno” con i raggi addosso mentre fuori piove, con le carezze che arrivano da lontano, profumi di mandorlo e cedro, colori di pesco e giallo mimosa. Io ho paura, tu non averne, ma se ne hai, ti prego di dirlo a me così che io possa difenderti dai “non so” e dai “non pensavo”. Senza promesse, senza pretese, senza inganni, senza domani, è questo che allontana, il non vivere i minuti ed i secondi, ma pensare ai mesi ed ai tempi che fuggono dalla possibilità e che costringono entro le cesoie dei “devo”.
I colori li hanno inventanti per rendere bello tutto intorno. Per illuminare ove vi è buio. Per scaldare fin dentro l’anima, per pasticciarci con le mani da bambini, per arredare, per completare. I colori sono stati creati per meravigliarci, come un arcobaleno e i suoi colori vivi dopo la tempesta, come gli abbracci che stringono, come le gambe che lottano e si reggono, ancora, in piedi, come il dolore di una madre nel parto. Sono un’esplosione i colori, di gioia, di meraviglia e vita. Siamo noi a scegliere le tonalità cui circondarci.
Per volare non basta avere le ali; Le devi sbattere con coraggio e in piena libertà.
Seduto con una bottiglia alla macchina da scrivere non è la via più semplice per scampare al terrore. Ho sognato per una vita di diventare scrittore e adesso i demoni sono su di me. Scrivere eleva i sentimenti a tale livello che siamo alla mercè di tutti gli avvenimenti. Un filo d’erba diventa una spada; una storiella d’amore dilania le viscere. Con quei pochi che conosco fingo di essere un duro, ma non la do a bere a nessuno. Una delle poche cose che mi salva (ecco una banalità) è l’abilità di ridere ogni tanto. Senza quella andare avanti sarebbe impossibile.