Jenny Downham – Stati d’Animo
È come se dentro di me avessero liberato un bambino con una latta di vernice nera, un pennello e troppo entusiasmo.
È come se dentro di me avessero liberato un bambino con una latta di vernice nera, un pennello e troppo entusiasmo.
La felicità è banale, la tristezza è artistica.
Ho riposto i miei sogni più ricchi nelle mani più povere di sincerità. Ho riposto la mia fiducia nelle parole più finte che abbia mai potuto sentire. Ho assaporato la delusione e da essa il dolore e la solitudine. Ma anche in punta di piedi ho sempre fatto in modo di non fermarmi, di non arrendermi e di proseguire. Malgrado le ferite, i pezzi che cadevano provocando dolenti ferite non mi sono fermata/o. Oggi sono tornata/o a correre, a brillare perché io l’ho voluto, perché io ci ho creduto e soprattutto perché io me lo merito.
Non parlarmi se quello che vuoi dirmi non è piu bello del silenzio.
L’invidia? Non è un problema mio, è un grattacapo per chi la prova.
Ho bisogno di semplicità, non di banalità, di qualcosa che sia vero, non vano.
È vero io sono impulsiva, di cuore totalmente. Io mi ci immergo tutta nelle storie. Ci affondo. Che male c’è? L’amore non è una forza che tutto avvolge? Non è un oceano? E allora? Allora anch’io troverò isole di cuori da qualche parte.