Johann Wolfgang Goethe – Comportamento
Ai sintomi ammonitori nessuno bada, soltanto a quelli lusinghieri e promettenti si rivolge attenzione e solo in quelli si ha viva fede.
Ai sintomi ammonitori nessuno bada, soltanto a quelli lusinghieri e promettenti si rivolge attenzione e solo in quelli si ha viva fede.
Per tutte quelle volte che non ce l’hai fatta. Per tutte quelle volte che hai pianto ingiustamente. Per ogni passo sbagliato e recuperato. Per quelle volte che sei caduta ma hai saputo rialzarti. Per quelle persone che hanno provato a fermarti ma non ci sono riuscite. E per ognuna di quelle volte che hai saputo dire “Basta” pur morendo… Sii fiera di te donna!
Il cinico non è solo una persona che ha sofferto, il cinico è una persona che non ha saputo riflettere sul proprio dolore. Non penso che il cinismo sia sinonimo di intelligenza, perché è piuttosto stupido pensare di potersi sbarazzare dei colpi ricevuti riversandoli sugli altri.
L’indifferenza è uno schiaffo silenzioso.
Il vero furbo non è colui che pensa di esserlo, ma colui il quale, sapendo di esserlo, mette in condizioni l’altro di svelarsi qual’egli è. Il vero furbo, usa il fioretto intellettuale, un mix esperienziale culturale, insieme a quell’istinto innaturale, extrasensoriale, usa poteri di imprint visivo-mentale: ciò non è peculiarità del comune furbo, esso è innato, ancestrale peculiarità di chi ha occhi per guardare oltre, nel fondo dell’iride, in quell’unicum qual è il volto nella sua espressività, scannerizzando ogni sguardo e cogitari mutant.
Ognuno mostra quello che ha, raramente quello che è.
Chiamo classico quel che è sano, romantico quel che è malato.