Johann Wolfgang Goethe – Sogno
E il raggio di sole del passato brillò al mio pensiero, come un sogno di pascoli e prati o d’onori e di gloria sorride al prigioniero!
E il raggio di sole del passato brillò al mio pensiero, come un sogno di pascoli e prati o d’onori e di gloria sorride al prigioniero!
Notte incantata.Che la luce delle stellepossa vegliare su di te creandouna notte incantata da fiabadonandoti sogni a volontàcullando la tua mente… ma i sogni che faranno vibrarele corde del tuo cuorecustodiscili e un giornoinviali con un soffio alla lunaaffinché li tramuterà in realtà…
Chi non sogna non potrà mai cambiare nulla. Sognate.
I sogni sono figli illegittimi dell’anima.
Colui che non vede virtù nei difetti dell’amata, non ama.
Ti ho chiuso la porta ma continui a bussare spettinando i miei sogni.
Il problema è che mi stanco, mi stanco tanto, ormai. Per questo non ho più nemmeno la forza di immaginarmeli i sogni, figuriamoci viverli. Certo, ogni tanto sento il rimpianto per quella che era una meravigliosa capacità, quella di sognare, che si è poi persa nel tempo. Colpa della vita che, fin troppo spesso, riesce a mandare in frantumi anche il sogno, all’apparenza, più resistente. E sogno dopo sogno, succede che, semplicemente, poi si dura fatica a desiderare anche le cose più elementari. Forse perché poi l’unica cosa che ti rimane da volere davvero è un buon collante per tentare di tenere assieme, meglio che puoi, i cocci della tua esistenza.