Johann Wolfgang Goethe – Stati d’Animo
Ogni uomo dovrebbe essere compiaciuto di sé stesso e felice di esserlo: essere consapevoli della propria grazia rende luminosi.
Ogni uomo dovrebbe essere compiaciuto di sé stesso e felice di esserlo: essere consapevoli della propria grazia rende luminosi.
Un suicida non è un folle, la vita è folle!
Le persone alla fine si rivelano sempre sopratutto quando non hanno più nulla da guadagnare.
Dolci momenti di depressione, oscuri oblii, momenti che non c’è respiro o brezza d amore ma soltanto compassione per te stesso. Più cerchi di superarli più rimani intrappolato in questa ragnatela immaginaria dove tu sei predatore di te stesso. Non so cosa fare, non so dove andare, come reagire, come guarire. Mummificato davanti questi stati emozionali, congelamento dell’anima rinchiusa in una bottiglia e gettata in mare, poi esso con la sua schiuma me la restituisce ma nella bottiglia non c’è la mia anima ma c’è un biglietto con su scritto: che ti piaccia o no la tua parte divina è dentro di te e non può essere ne imbottigliata ne intrappolata, ascoltala, porta luce a questi momenti confusionali dell’essere, fatti prendere x mano e riprendi nuovamente a scorrere…
Soffocarsi da parole non dette o strozzarsi in quelle dette. È solo una questione di scelta.
Ci sono sguardi che fanno fermare il cuore, durano attimi, ma sembra che durino all’infinito, sguardi che ti avvolgono, iniettati d’amore, che ti accarezzano leggeri, ti parlano senza che la bocca pronunci alcuna parola, sguardi che fanno rumore, ti frugano dentro. E ti rubano l’anima, l’abbracciano, la graffiano. Sguardi che ti fanno male e ti restituiscono il respiro da quanto sono belli lasciandoti dentro un’impronta incancellabile e indimenticabile.
Il tedio non è la malattia della noia di non aver nulla da fare, ma una malattia più grave: sentire che non vale la pena di fare niente.