John Keats – Filosofia
La filosofia mozzerà le ali di un angelo.
La filosofia mozzerà le ali di un angelo.
Mi guardi senza capire il vuoto dei miei occhi.Cerchi in me delle parole, dei movimenti che ti dicano cosa stia pensando.Vorresti entrare nella mia mente…Non farlo!Non voglio che tu veda le mie paure, le mie mille insicurezze.Non voglio che tu entri nel mio delirio…Sono immobile perché non posso più spiegare quello che mi succede dentro…Non posso più credere che sia io la causa di tutto…Non voglio più credere che sia tu la soluzione di tutto…
Un granello di sabbia può essere libero o può diventare vetro, può vedere il mondo oppure lasciare che altri, attraverso ciò che è diventato, lo possano vedere per lui.
Le parole non sono state inventate perché gli uomini s’ingannino tra loro ma perché ciascuno passi all’altro la bontà dei propri pensieri.
Per la terribile semplicità delle idee che la tradizione filosofica ci impone, più che fare direi che il compito dell’ora è disfare.
Utopia è qualcuno che ha bisogno di essere amato da te per vivere.
Alfine, dunque andai dagli artefici, ché qui ero sicuro di non conoscere che poco o niente, e d’altra parte sapevo che avrei trovata gente fornita di molte belle cognizioni. E in questo non m’ingannai, ché in realtà essi sapevano cose ch’io non sapevo, e per questo riguardo eran più sapienti di me. Ma, o cittadini ateniesi, mi sembrò che il medesimo difetto dei poeti lo avessero anche i buoni artefici: pel fatto stesso che disimpegnava bene la propria arte, ciascuno presumeva d’esser sapientissimo anche nelle altre cose maggiori, e questo errore offuscava quella loro sapienza. Cosicché io, tenendo presente l’oracolo, domandavo a me stesso se preferissi rimanere così com’ero, non sapiente della loro sapienza, né ignorante della loro ignoranza, oppure aver, come han loro, tutt’e due insieme questi requisiti. Risposi allora, a me stesso e all’oracolo che mi giovava rimanere com’ero:.