John Kobal – Carità
Ciò che siamo è un dono di Dio per ciascuno di noi. Ciò che diventiamo è il nostro dono a Dio.
Ciò che siamo è un dono di Dio per ciascuno di noi. Ciò che diventiamo è il nostro dono a Dio.
C’è chi crede di essere felice facendo quello che vuole, di vivere una vita a…
Nel silenzio la preghiera più intima, le mani alzate a formare una coppa per riempirla…
La carità non è solo materiale, troppo facile! La vera carità è donarsi per il bene degli altri.
Dispiace a tutti, però poi non frega niente a nessuno!
La notte stende tenebre pietose sui desideri.
Ai poveri e affamati non interessa se i loro bisogni vengono ascoltati e magari soddisfatti da un credente o da uno che non abbia alcuna appartenenza religiosa, bensì che la loro fame “di cibo” e sete “d’acqua” vengono saziate mentre riescono ancora ad aprire la bocca per mangiare i cibi e bere l’acqua che a loro sono stati regalati.
C’è chi crede di essere felice facendo quello che vuole, di vivere una vita a…
Nel silenzio la preghiera più intima, le mani alzate a formare una coppa per riempirla…
La carità non è solo materiale, troppo facile! La vera carità è donarsi per il bene degli altri.
Dispiace a tutti, però poi non frega niente a nessuno!
La notte stende tenebre pietose sui desideri.
Ai poveri e affamati non interessa se i loro bisogni vengono ascoltati e magari soddisfatti da un credente o da uno che non abbia alcuna appartenenza religiosa, bensì che la loro fame “di cibo” e sete “d’acqua” vengono saziate mentre riescono ancora ad aprire la bocca per mangiare i cibi e bere l’acqua che a loro sono stati regalati.
C’è chi crede di essere felice facendo quello che vuole, di vivere una vita a…
Nel silenzio la preghiera più intima, le mani alzate a formare una coppa per riempirla…
La carità non è solo materiale, troppo facile! La vera carità è donarsi per il bene degli altri.
Dispiace a tutti, però poi non frega niente a nessuno!
La notte stende tenebre pietose sui desideri.
Ai poveri e affamati non interessa se i loro bisogni vengono ascoltati e magari soddisfatti da un credente o da uno che non abbia alcuna appartenenza religiosa, bensì che la loro fame “di cibo” e sete “d’acqua” vengono saziate mentre riescono ancora ad aprire la bocca per mangiare i cibi e bere l’acqua che a loro sono stati regalati.