Jorge Luis Borges – Stati d’Animo
L’addio è un’enfasi, un’insensata festa dell’infelicità.
L’addio è un’enfasi, un’insensata festa dell’infelicità.
Potrai avere palazzi, regge, castelli, diamanti, tutto l’oro di questo mondo, ma se non hai un briciolo di cuore, un po’ d’amore da donare, resterai sempre povero e da solo!
Amo quelle persone che fanno le “sceme” per rallegrarti la giornata. Quelle che quando le hai vicine senti che stai bene. Amo quelle persone un po matte, folli e fuori dal comune. Quelle che se pur pazze sono semplici, umili e non si mettono mai uno scalino sopra al tuo. Amo quelle persone che mi guardano e mi dicono: “Andiamo che ti frega”! Quelle che anche se sembra che non gli frega niente del mondo in realtà hanno un animo più pulito, profondo e sensibile di altri. Amo quelle persone che danno priorità alla loro serenità perché si amano, perché hanno capito che amarsi è un grandissimo atto di rispetto verso se stessi!
Il futuro ci dà da pensare, il passato ci obbliga a voltarci indietro e questo è il motivo per cui non possiamo sentirci felici. Ci lasciamo sfuggire il presente! Assapora la tua vita un giorno per volta, perché la bellezza è ovunque qualche volta nascosta persino nei risvolti della vita miserabile a cui siamo condannati.
Il ricordo è un germoglio rosa lungo il pensiero dell’anima.
La mia voce trema quando la ragione mette a nudo la verità. Essa stessa redige un cauto e snervante senso di responsabilità il quale toglie energie. Passato l’attimo e la voce non trema più la verità accende una luce avvolgente e si respira serenità.
Non rinuncio a camminare solo perché la strada è difficile, non rinuncio a trovare la strada per essere felice. Non rinuncio a vivere ma soprattutto a sorridere!