Joseph Conrad – Uomini & Donne
Essere donna è terribilmente difficile perché consiste principalmente nel trattare con gli uomini.
Essere donna è terribilmente difficile perché consiste principalmente nel trattare con gli uomini.
Le donne sono straordinarie con la loro mania di far dormire gli altri nel modo in cui loro gli rifanno il letto.
In molti vi accerchieranno, vi vesseranno, tenteranno di ferirvi in tutti i modi possibili. Costoro non sono coloro che vi odiano per i vostri difetti, sono coloro che vi odiano per i vostri pregi, per le vostre doti, per la vostra semplicità. Queste anime torbide guardandovi vedranno uno specchio riflesso nei loro occhi, e in quello specchio vedranno proiettate tutte le cose che avranno ambito ma mai raggiunto.
Era una di quelle donne che trasmetteva l’emozione di quel tutto che di niente era composto.
L’ho amato… Di un amore pazzo, improvviso, arrivato come un fulmine a ciel sereno, capace con la sua intensità di scombussolarmi come fossi una barchetta a remi, in balia della tempesta del secolo. L’ho amato di un amore cieco, che non vedeva, ne coglieva difetti e di un amore sordo, perché non ascoltava nessun tipo di ragione o discorso logico. L’ho amato come forse non si riesce sempre ad amare in questa vita, o come forse sarebbe meglio non arrivare mai ad amare… con tutta me stessa, fin quasi a morirne, volendo e cercando sempre e soltanto il suo bene… e mai il mio.
Sono le favole che c’hanno raccontato mamme, nonne e zie da piccole ad aver costruito le nostre roccaforti di convinzioni sui sentimenti e sugli uomini. Un rospo rimarrà sempre un rospo, anche dopo averlo baciato, se è rospo dentro. Ci frega la scarpetta di cristallo che è scomoda e fa male, ci frega la mela che allunga la vita, ci frega il tappeto volante per poter inseguire i nostri sogni, ci frega la sindrome della crocerossina con quella strana tendenza a voler salvare a tutti i costi chi non vuole essere né salvato né guarito; gli uomini: malati terminali di sentimenti ed emozioni che se ne vanno in giro con flebo di zucchero per addolcire di tanto in tanto quei pensieri e quelle parole che se uscissero dalla testa e dalla bocca così per come sono, sarebbero amari, amari, amari. E noi che facciamo? Ci rimaniamo male per non essere le sole, le uniche, le eroine che che cancellano i ricordi delle “ex-qualcosa” e impediscono ogni altra forma di “future-qualcosa” all’infuori di noi stesse, arriviamo noi e vogliamo il primato su tutto, li spogliamo di un prima e di un dopo. Mi vien da pensare che sono proprio poveri gli uomini se devono fare i conti con tutto questo, ecco perché preferiscono rimanere rospi!
Le parole son donne, son donne coi tacchi e possono far male se ti ballano sull’animo.