Jules Renard – Tristezza
Se temi la solitudine non cercare di essere giusto.
Se temi la solitudine non cercare di essere giusto.
Il pianto è una cosa troppo personale.
Non pensare che il tuo sorriso si sia smarrito solo perché le tue labbra non sorridono, perché è dentro a te che vive insieme al tuo cuore, non pensare che le braccia siano leggere prive dalla voglia di abbracciare perché ora stanno abbracciando te, non pensare che i tuoi occhi non hanno luce perché ora quella luce che hai risplende nelle stelle, non pensare che la tua anima sia sola, sofferente, pensierosa perché ora sta correndo in silenzio verso un orizzonte di luce, non pensare che il tuo corpo ora stia sentendo freddo perché è riscaldato da un fuoco di passione che puoi trovarlo nelle persone che ami, non pensare che le tue mani non vogliano vivere insieme ad un’altra perché ora sono ferme, ma solo aspettano che siano prese inaspettatamentenon pensare che il tuo mondo sua buio, ma solo che alla fine di un temporale c’è sempre l’arcobaleno e allora lì sentirai un brivido che ti darà tutto ciò che ti sembra aver smarrito.
Il dolore è il rompersi del guscio che racchiude la vostra intelligenza.
Gli anni passano ma certi dolori non invecchiano, restano giovani, ardono di rabbia e profumano di nostalgia.
La solitudine è come una valle buia… bella ma desolata… sola e silenziosa… la solitudine è il basso fondo della felicità.
L’unico calore percepito dal mio corpo oggi è stato quello provocato dall’acqua calda della doccia: ecco perché è durata 20 minuti!