Jules Renard – Tristezza
Se temi la solitudine non cercare di essere giusto.
Se temi la solitudine non cercare di essere giusto.
Come lasci il catrame occluderti i polmoni, così hai lasciato che le delusioni ti rendessero impermeabile. Però, lo sai, si può sempre smettere di fumare.
Solo cadendo sulle incertezze ci si rialza con le certezze.
E adesso che ti sei dileguata sono un sognatore addolorato che fruga invano nelle ceneri dei ricordi, soffiando voracemente su di esso, sperando di trovare frammenti di scintille, capaci a scaldare quest’anima fredda, a ravvivarla di calore come agli albori del nostro amore, quando sentivamo ribollire il sangue dentro prima che il tuo diventasse di ghiaccio!
Quando farai della tua sofferenza una cattedrale, tu diventerai il tuo unico Dio.
Non è facile immaginare la solitudine se non si ha il coraggio di fermarsi un istante per guardare gli occhi bassi della dignità calpestata.
Poi, arriva la tristezza. Non ti “accorgi” quando arriva ma la “scorgi” e non puoi fare altro che attendere perché, comunque, arriva.