Kahlil Gibran (Gibran Khalil Gibran) – Vita
Se non fosse per gli ospiti ogni casa sarebbe una tomba.
Se non fosse per gli ospiti ogni casa sarebbe una tomba.
Non c’è un momento in cui ci si può sedere su un divano e dire “Basta, sono cresciuto abbastanza”. La ricerca di noi stessi è infinita, ed è proprio questa ricerca ad essere la fonte dell’infelicità che sentiamo e che buttiamo addosso a chi ci sta vicino.
Mentre camminavo sulla neve fresca, mi accorsi che seguivo le orme di chi mi aveva preceduto. Ed è quello che facciamo nella nostra vita. Seguire delle orme che fatalmente ci precedono e che sono state lasciate nel terreno dal destino. Ogni tanto ci fermiamo, ci voltiamo ad osservare il passato, la direzione che hanno preso i nostri passi, fino ad avere la sensazione – fugace e velata – che siamo noi a decidere la nostra strada e che le impronte che vediamo, sono la proiezione dei nostri sogni.
Guardointorno,guardole dita,ma il vuotoormai riempiela mia vita.
Mio fragile cuore sentirai un vento che ti prende dentro e fuori fino a non farti capire più niente, e alla fine ti ritroverai così un po’ triste e un po’ allegro come solo tu sai essere, in mezzo a tutta questa vita che ti trapassa con una risata leggera.
È più facile forzare le sbarre di una prigione che aprire porte sconosciute sulla vita.
Dietro i paesaggi della vita si velano fitte foreste dove a volte è impossibile uscire dai grovigli delle sterpaglie che intralciano il cammino.