Karima Kamney – Tristezza
Circondandomi di tristezza ho imparato ad avere paura della felicità.
Circondandomi di tristezza ho imparato ad avere paura della felicità.
Quel giorno, prima di lasciarmi per sempre, mi dicesti che mi avresti guardato dal cielo. Mi chiedo spesso se è così, se mi guardi ancora, se hai potuto conoscere tuo nipote, se hai visto i cambiamenti della mia vita. Se mi sei accanto, come avevi detto. Il cielo è troppo lontano per chi avrebbe avuto ancora tanto da dirsi, da condividere. Sappi che non mi sono mai rassegnata alla tua mancanza, ti ho lasciato andare come mi avevi chiesto, ma devi sapere che più tempo passa e più mi manchi. Niente e nessun colmerà quel vuoto che hai lasciato, ti voglio bene papà.
Il dolore è un suggeritore di poesia, ti sporca la pelle per decantare la purezza dell’animo.
L’odio ti divora, ti consuma, ti lacera la carne, si prende tutto anche il tuo io.
Quanta sofferenza ci porta la vita. Difficoltà una dopo l’altra! Ostacoli in continuo aumento. Ma se demordiamo nell’affrontare tutto, cosa ci resta? Cosa ci rimane, se non l’insoddisfazioni di noi? Quindi, ribocchiamoci le maniche, senza perdere il filo logico di ciò che desideriamo e combattiamo per questo. Per noi, per la nostra famiglia. Combattiamo con la tenacia di chi non vuole mollare, con l’intelligenza e la saggezza di chi vuole rischiare e tentare di viverla bene questa vita; “affrontando e superando tutto” senza perdere mai la speranza!.
Se la malinconia si potesse baciare… le mie labbra sarebbero sangue.
La condanna peggiore è il rimpianto.