Karl Kraus – Personaggi famosi
I giornalisti scrivono perché non hanno niente da dire, e hanno qualcosa da dire perché scrivono.
I giornalisti scrivono perché non hanno niente da dire, e hanno qualcosa da dire perché scrivono.
L’invidia è il sentimento che noi proviamo quando qualcuno, che noi consideriamo del nostro stesso valore ci sorpassa, ottiene l’ammirazione altrui. Allora abbiamo l’impressione di una profonda ingiustizia nel mondo. Cerchiamo di convincerci che non lo merita, facciamo di tutto per trascinarlo al nostro stesso livello, di svalutarlo; ne parliamo male, lo critichiamo. Ma se la società continua ad innalzarlo, ci rodiamo di collera e, nello stesso tempo, siamo presi dal dubbio. Perché non siamo sicuri di essere nel giusto. Per questo ci vergogniamo di essere invidiosi. E, soprattutto, di essere additati come persone invidiose. In termini psicologici potremmo dire che l’invidia è un tentativo un po’ maldestro di recuperare la fiducia e la stima in sé stessi, impedendo la caduta del proprio valore attraverso la svalutazione dell’altro.
Sono ormai millenni che i santoni ci insegnano cosa è giusto e cosa è sbagliato, ma visto i deludenti risultati dobbiamo dedurre che o l’essere umano è completamente deficiente o i loro metodi sono poco efficienti.
La solitudine è il campo da gioco di satana.
La meditazione non ha un significato che porta ad un fine. È sia significato che fine.
La somma di libertà più libertà è come dire che due più due fa quattro. Se ciò è concesso, allora segue tutto il resto.
Quando verrà la fine del mondo, mi ritirerò a vita privata.