Karl Marx (Carlo Marx) – Lavoro
Coloro che lavorano, non guadagnano, e quelli che guadagnano, non lavorano.
Coloro che lavorano, non guadagnano, e quelli che guadagnano, non lavorano.
Bisogna lavorare, se non per gusto, almeno per disperazione. Infatti, tutto ben considerato, lavorare è meno noioso che divertirsi.
Chiudersi in sé, consacrarsi esclusivamente al lavoro, significherebbe fare del proprio io una prigione.
Lavorare sé stessi è il lavoro più faticoso e gratificante che esista.
Aziende, piccole o grandi, ciò che veramente farà la differenza tra chi soccomberà alla crisi e chi invece ne farà un’opportunità per crescere, sarà dato dalle piccole cose: un sorriso in più, un piccolo sconto, un nome ricordato, un consiglio disinteressato.Perché, al di là di minuziose strategie di marketing o di vendita, c’è sempre il cliente, un essere umano che vuole essere riconosciuto, apprezzato, ascoltato e, nella foga di fare numeri, spesso tendiamo a dimenticarcelo.
Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente.
I medici senza clienti si chiamano scienziati.
Bisogna lavorare, se non per gusto, almeno per disperazione. Infatti, tutto ben considerato, lavorare è meno noioso che divertirsi.
Chiudersi in sé, consacrarsi esclusivamente al lavoro, significherebbe fare del proprio io una prigione.
Lavorare sé stessi è il lavoro più faticoso e gratificante che esista.
Aziende, piccole o grandi, ciò che veramente farà la differenza tra chi soccomberà alla crisi e chi invece ne farà un’opportunità per crescere, sarà dato dalle piccole cose: un sorriso in più, un piccolo sconto, un nome ricordato, un consiglio disinteressato.Perché, al di là di minuziose strategie di marketing o di vendita, c’è sempre il cliente, un essere umano che vuole essere riconosciuto, apprezzato, ascoltato e, nella foga di fare numeri, spesso tendiamo a dimenticarcelo.
Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente.
I medici senza clienti si chiamano scienziati.
Bisogna lavorare, se non per gusto, almeno per disperazione. Infatti, tutto ben considerato, lavorare è meno noioso che divertirsi.
Chiudersi in sé, consacrarsi esclusivamente al lavoro, significherebbe fare del proprio io una prigione.
Lavorare sé stessi è il lavoro più faticoso e gratificante che esista.
Aziende, piccole o grandi, ciò che veramente farà la differenza tra chi soccomberà alla crisi e chi invece ne farà un’opportunità per crescere, sarà dato dalle piccole cose: un sorriso in più, un piccolo sconto, un nome ricordato, un consiglio disinteressato.Perché, al di là di minuziose strategie di marketing o di vendita, c’è sempre il cliente, un essere umano che vuole essere riconosciuto, apprezzato, ascoltato e, nella foga di fare numeri, spesso tendiamo a dimenticarcelo.
Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente.
I medici senza clienti si chiamano scienziati.