Laila Andreoni – Tristezza
Anche se il tempo cicatrizza un dolore, mai potrà fartelo dimenticare, l’importante sarebbe non pensarci, si, è questo l’unico regalo che al tuo cuore devi fare.
Anche se il tempo cicatrizza un dolore, mai potrà fartelo dimenticare, l’importante sarebbe non pensarci, si, è questo l’unico regalo che al tuo cuore devi fare.
Chi non soffre in questo mondo? Ed io chi sono per non adeguarmi?
Le strade nelle quali ci perdiamo camminando senza meta sono sempre delle ottime consigliere e delle ottime ascoltatrici.
Ho masticato la sofferenza così a lungo che sono arrivato ad un punto da non poterne più fare a meno.
Mentre precipito nel vuoto di colpo la mia vita si riempie di rimpianti e ricordi che mi accompagnano in questo mio ultimo viaggio verso l’oblio, dove la sofferenza e la solitudine non hanno modo di esistere.
E quando qualche delusione, oscura un cielo che cerco di dipingere di azzurro, a malincuore cancello tutto e ricompongo la mia tela.
Mi sento come intrappolato in uno di quei films muti in bianco e nero di ormai tanti anni fa. Claustrofobicamente rintanato in una canzone straziante sull’amore, che si ripete, cosi come il dolore che ci sta dietro. Come bloccato da ore allo stesso livello di un videogioco dannatamente complicato. E non essendo io uno dei fratelli Lumière, Frank Sinatra o Donkey Kong, non so davvero come uscirne.
Chi non soffre in questo mondo? Ed io chi sono per non adeguarmi?
Le strade nelle quali ci perdiamo camminando senza meta sono sempre delle ottime consigliere e delle ottime ascoltatrici.
Ho masticato la sofferenza così a lungo che sono arrivato ad un punto da non poterne più fare a meno.
Mentre precipito nel vuoto di colpo la mia vita si riempie di rimpianti e ricordi che mi accompagnano in questo mio ultimo viaggio verso l’oblio, dove la sofferenza e la solitudine non hanno modo di esistere.
E quando qualche delusione, oscura un cielo che cerco di dipingere di azzurro, a malincuore cancello tutto e ricompongo la mia tela.
Mi sento come intrappolato in uno di quei films muti in bianco e nero di ormai tanti anni fa. Claustrofobicamente rintanato in una canzone straziante sull’amore, che si ripete, cosi come il dolore che ci sta dietro. Come bloccato da ore allo stesso livello di un videogioco dannatamente complicato. E non essendo io uno dei fratelli Lumière, Frank Sinatra o Donkey Kong, non so davvero come uscirne.
Chi non soffre in questo mondo? Ed io chi sono per non adeguarmi?
Le strade nelle quali ci perdiamo camminando senza meta sono sempre delle ottime consigliere e delle ottime ascoltatrici.
Ho masticato la sofferenza così a lungo che sono arrivato ad un punto da non poterne più fare a meno.
Mentre precipito nel vuoto di colpo la mia vita si riempie di rimpianti e ricordi che mi accompagnano in questo mio ultimo viaggio verso l’oblio, dove la sofferenza e la solitudine non hanno modo di esistere.
E quando qualche delusione, oscura un cielo che cerco di dipingere di azzurro, a malincuore cancello tutto e ricompongo la mia tela.
Mi sento come intrappolato in uno di quei films muti in bianco e nero di ormai tanti anni fa. Claustrofobicamente rintanato in una canzone straziante sull’amore, che si ripete, cosi come il dolore che ci sta dietro. Come bloccato da ore allo stesso livello di un videogioco dannatamente complicato. E non essendo io uno dei fratelli Lumière, Frank Sinatra o Donkey Kong, non so davvero come uscirne.