Lailly Daolio – Stati d’Animo
Devi prendere consapevolezza di non avere bisogno di nessuno per essere realmente e totalmente te stesso, altrimenti non lo sarai mai.
Devi prendere consapevolezza di non avere bisogno di nessuno per essere realmente e totalmente te stesso, altrimenti non lo sarai mai.
Farmi paralizzare dalla paura di sbagliare e sbagliare comunque; volere solo quello che non posso avere; cercare affannosamente in giro risposte che posso trovare solo dentro di me; aprire gli occhi e rendermi conto che sono semplicemente molto di più delle mie paure e dei miei sbagli.
Certe volte avrei solo bisogno di qualcuno che mi ricordasse che le stelle brillano ancora.
A me non interessa andar in alto e toccare il cielo, a me interessa andar oltre, oltre la pelle, per toccare il cuore e sfiorare l’anima.
Ero dotato, sono dotato. A volte mi guardo le mani e mi rendo conto che sarei potuto diventare un grande pianista o qualcosa del genere. Ma che cosa hanno fatto, le mie mani? Mi hanno grattato le palle, hanno scritto assegni, hanno allacciato le scarpe, hanno tirato la catena del water ecc. Ho sprecato le mani. E la testa.
Odio non sapere cosa mi succede quando ho il presagio che mi succeda qualcosa.
A volte le idee sono simili a farfalle chiuse in un barattolo di vetro, ma l’ispirazione è quella spinta che rompendo il barattolo le rende libere di poter volare.
Farmi paralizzare dalla paura di sbagliare e sbagliare comunque; volere solo quello che non posso avere; cercare affannosamente in giro risposte che posso trovare solo dentro di me; aprire gli occhi e rendermi conto che sono semplicemente molto di più delle mie paure e dei miei sbagli.
Certe volte avrei solo bisogno di qualcuno che mi ricordasse che le stelle brillano ancora.
A me non interessa andar in alto e toccare il cielo, a me interessa andar oltre, oltre la pelle, per toccare il cuore e sfiorare l’anima.
Ero dotato, sono dotato. A volte mi guardo le mani e mi rendo conto che sarei potuto diventare un grande pianista o qualcosa del genere. Ma che cosa hanno fatto, le mie mani? Mi hanno grattato le palle, hanno scritto assegni, hanno allacciato le scarpe, hanno tirato la catena del water ecc. Ho sprecato le mani. E la testa.
Odio non sapere cosa mi succede quando ho il presagio che mi succeda qualcosa.
A volte le idee sono simili a farfalle chiuse in un barattolo di vetro, ma l’ispirazione è quella spinta che rompendo il barattolo le rende libere di poter volare.
Farmi paralizzare dalla paura di sbagliare e sbagliare comunque; volere solo quello che non posso avere; cercare affannosamente in giro risposte che posso trovare solo dentro di me; aprire gli occhi e rendermi conto che sono semplicemente molto di più delle mie paure e dei miei sbagli.
Certe volte avrei solo bisogno di qualcuno che mi ricordasse che le stelle brillano ancora.
A me non interessa andar in alto e toccare il cielo, a me interessa andar oltre, oltre la pelle, per toccare il cuore e sfiorare l’anima.
Ero dotato, sono dotato. A volte mi guardo le mani e mi rendo conto che sarei potuto diventare un grande pianista o qualcosa del genere. Ma che cosa hanno fatto, le mie mani? Mi hanno grattato le palle, hanno scritto assegni, hanno allacciato le scarpe, hanno tirato la catena del water ecc. Ho sprecato le mani. E la testa.
Odio non sapere cosa mi succede quando ho il presagio che mi succeda qualcosa.
A volte le idee sono simili a farfalle chiuse in un barattolo di vetro, ma l’ispirazione è quella spinta che rompendo il barattolo le rende libere di poter volare.