Laura Di Nella – Vita
Comunicarerapportarsisocializzare,empatizzare…E poi… scegliererinunciarevivere o vegetare…Un idillio senza sosta…In una parolaEsistenza… infiniti percorsi tra Sé e l’Alterità.
Comunicarerapportarsisocializzare,empatizzare…E poi… scegliererinunciarevivere o vegetare…Un idillio senza sosta…In una parolaEsistenza… infiniti percorsi tra Sé e l’Alterità.
Viviamo in una società dove insegnano alle donne a stare attente a non essere violentate, ma non insegnano agli uomini a non violentare.
Il mistero della nascita della vita, ma anche quello del mutamento, della trasformazione sia in natura che negli uomini, è inaccessibile ai nostri limitati occhi mortali; è come se il creatore abbia astutamente celato i propri segreti ai nostri sguardi curiosi. Così, per quanto possa essere sagace la nostra mente, non riusciamo a cogliere il mistero di un fiore che sboccia, o di un baco che diventa farfalla; davanti a questi miracoli della natura diventiamo come campagnoli che guardano stupiti, per la prima volta, le meraviglie di una metropoli, tanto affascinante quanto misteriosa ed estranea.
Soffia forte il vento, arriva in tutti gli angoli anche i più protetti. Sembra bufera. Il vento, a saperlo ascoltare comunica sensazioni, malinconie e bisbiglii. Sfinita fantasia che fonde gli eventi naturali e li rimodella nel senso della vita. Sole acqua e vento un contrasto della natura per combattere le intemperie atmosferiche, diciamo che lottano in cielo come in terra.
I sogni sono… mentre tu esisti!
Ritornare indietro negli anni ogni tanto è un obbligo per poter ricordarsi quando non c’erano distrazioni, si viveva alla giornata e le novità erano sempre scuse per esagerazioni sane, ci si lasciva andare senza pensare ai rischi, un cocktail continuo di adrenalina che gelava il sangue e ci metteva continuamente faccia a faccia con emozioni infinite lasciandoci senza fiato, tanti sorrisi e poca tristezza, la realtà era una parola senza significato e i sogni sicurezze a portata di mano, pronti ad essere acchiappati ogni volta che ci si addormentava.
Graffiano l’anima le carezze tramutate in cicatrici.