Laura Loddo – Stati d’Animo
Basta poco. Una parola, un gesto, una frase, un atteggiamento, una virgola. E non c’entra niente l’orgoglio, la ragione. È che sono così le persone sensibili. Le ferisci con poco. Le ferisci con niente.
Basta poco. Una parola, un gesto, una frase, un atteggiamento, una virgola. E non c’entra niente l’orgoglio, la ragione. È che sono così le persone sensibili. Le ferisci con poco. Le ferisci con niente.
La sofferenza è l’affetto di Dio che ci dona nei momenti bui della nostra esistenza, ma troppo forte per i nostri sensi umani e cosi come la troppa felicita porta a pazzia l’abbraccio porta a dolore.
Nei miei pensieri vai, vieni, torni. Ci vorrebbe un semaforo per ristabilire l’ordine del traffico che ho dentro.
La notte resta stropicciata tra le lenzuola, mentre il giorno preme prepotente sulla finestra. Nuova vita si offre.
L’aspetto individuale, ciò che ci rende riconoscibili, in verità è un fatto puerile. Al di sotto, tutto è buio, deformato, insondabilmente profondo; ogni tanto riaffioriamo in superficie, e così veniamo riconosciuti.
Questo Natale sembra senza speranza. Sta passando accanto a ognuno di noi, ma nessuno lo sente, continuando a camminare e stringendosi nei propri pensieri e nelle proprie angosce. Si respira solo aria di crisi, per i soldi, per i sentimenti, per un giorno migliore. Non uccidiamo la voglia di vivere e il vero valore del Natale.
Ho creduto a chi diceva di essermi amico. Ho commesso un errore. Ho creduto a chi diceva di volermi bene. Ho commesso un altro errore. Cosa ho ottenuto alla fine? La consapevolezza di dover credere esclusivamente alle mie sensazioni, emozioni e passioni. La consapevolezza che al di fuori di me stessa, nessuno possaamarmi in modo incondizionato.
La sofferenza è l’affetto di Dio che ci dona nei momenti bui della nostra esistenza, ma troppo forte per i nostri sensi umani e cosi come la troppa felicita porta a pazzia l’abbraccio porta a dolore.
Nei miei pensieri vai, vieni, torni. Ci vorrebbe un semaforo per ristabilire l’ordine del traffico che ho dentro.
La notte resta stropicciata tra le lenzuola, mentre il giorno preme prepotente sulla finestra. Nuova vita si offre.
L’aspetto individuale, ciò che ci rende riconoscibili, in verità è un fatto puerile. Al di sotto, tutto è buio, deformato, insondabilmente profondo; ogni tanto riaffioriamo in superficie, e così veniamo riconosciuti.
Questo Natale sembra senza speranza. Sta passando accanto a ognuno di noi, ma nessuno lo sente, continuando a camminare e stringendosi nei propri pensieri e nelle proprie angosce. Si respira solo aria di crisi, per i soldi, per i sentimenti, per un giorno migliore. Non uccidiamo la voglia di vivere e il vero valore del Natale.
Ho creduto a chi diceva di essermi amico. Ho commesso un errore. Ho creduto a chi diceva di volermi bene. Ho commesso un altro errore. Cosa ho ottenuto alla fine? La consapevolezza di dover credere esclusivamente alle mie sensazioni, emozioni e passioni. La consapevolezza che al di fuori di me stessa, nessuno possaamarmi in modo incondizionato.
La sofferenza è l’affetto di Dio che ci dona nei momenti bui della nostra esistenza, ma troppo forte per i nostri sensi umani e cosi come la troppa felicita porta a pazzia l’abbraccio porta a dolore.
Nei miei pensieri vai, vieni, torni. Ci vorrebbe un semaforo per ristabilire l’ordine del traffico che ho dentro.
La notte resta stropicciata tra le lenzuola, mentre il giorno preme prepotente sulla finestra. Nuova vita si offre.
L’aspetto individuale, ciò che ci rende riconoscibili, in verità è un fatto puerile. Al di sotto, tutto è buio, deformato, insondabilmente profondo; ogni tanto riaffioriamo in superficie, e così veniamo riconosciuti.
Questo Natale sembra senza speranza. Sta passando accanto a ognuno di noi, ma nessuno lo sente, continuando a camminare e stringendosi nei propri pensieri e nelle proprie angosce. Si respira solo aria di crisi, per i soldi, per i sentimenti, per un giorno migliore. Non uccidiamo la voglia di vivere e il vero valore del Natale.
Ho creduto a chi diceva di essermi amico. Ho commesso un errore. Ho creduto a chi diceva di volermi bene. Ho commesso un altro errore. Cosa ho ottenuto alla fine? La consapevolezza di dover credere esclusivamente alle mie sensazioni, emozioni e passioni. La consapevolezza che al di fuori di me stessa, nessuno possaamarmi in modo incondizionato.