Lella Mei – Figli e bambini
Come genitori commettiamo molti errori, ma lo facciamo perché vogliamo bene ai nostri figli, perché cerchiamo di tenerli vicino a noi sapendo che prima o poi metteranno le ali e voleranno verso altre mete.
Come genitori commettiamo molti errori, ma lo facciamo perché vogliamo bene ai nostri figli, perché cerchiamo di tenerli vicino a noi sapendo che prima o poi metteranno le ali e voleranno verso altre mete.
Tua madre mi disse “sono tua” in un’apertura di mani che mi lasciò morire piano, così le disegnai dentro la vita. La Tua.
Il padre e il professore erano tutt’e due scontenti di Sereza, e infatti il ragazzo studiava male. Ma non si poteva dire che fosse poco intelligente. Al contrario, era più intelligente di tutti quei ragazzi che il professore gli portava ad esempio. Ma non poteva imparare quel che gl’insegnavano perché nella sua anima c’erano bisogni differenti da quelli che supponevano i suoi maestri. Aveva nove anni, era ancora un bambino, ma conosceva la sua anima e la proteggeva come la palpebra protegge l’occhio, e non vi lascia entrare nessuno che non avesse la chiave dell’amore. I maestri si lamentavano che non volesse studiare, ma la sua anima era assetata di sapere. E imparava da Kapitonyc, dalla bambinaia, da Nadenka, da Vasilij, e non dai maestri.
Ogni figlio che perdiamo è un passo indietro per tutta l’umanità.
La cosa più bella dei bambini è che non conoscono l’odio e il rancore. Loro litigano, si urlano e a volte si spingono e si picchiano, ma dopo dieci minuti eccoli di nuovo giocare assieme, condividere, ridere e cercarsi ancora. Proprio come se niente fosse successo. Per questo noi grandi se avessimo più umiltà e meno orgoglio avremmo da imparare tantissimo da loro. Ogni tanto ricordiamocelo!
Ti basta guardare il sorriso di un bimboper far si che la giornatati si illumini.
“E tu chi sei?” “Mi chiamo Mattia, piacere di conoscerti. In verità ci siamo già conosciuti, ma eri una scricciola di otto o nove anni, forse non ti ricordi.”