Lella Mei – Viaggi e vacanze
Lo so che io sono fatta al contrario, e me ne vanto pure, ma a me stressano più tre mesi di vacanze estive che nove mesi di scuola!
Lo so che io sono fatta al contrario, e me ne vanto pure, ma a me stressano più tre mesi di vacanze estive che nove mesi di scuola!
E in fondo potrai anche far finta di non pensarci ma quella voglia ritornerà da dentro il cuore, dalla mente e ti tormenterà nuovamente. Non puoi farne a meno e non riuscirai a metterla da parte perché sai che fa parte di te, sai che ne hai bisogno, sai che hai dentro quella voglia di scoprire, di guardare di vivere certi pesti e le emozioni che essi trasmettono. Vorrai di nuovo incominciare quel viaggio sapendo già come e quando finirà: come tutte le volte, con la tristezza di chi non se ne vuole andare e quella gioia di tornare nella proprio terra, dove tutto comincia e tutto finisce.
Viaggiare sentendosi sempre, nello stesso momento, nell’ignoto e a casa, ma sapendo di non avere, di non possedere una casa. Chi viaggia è sempre un randagio, uno straniero, un ospite; dorme in stanze che prima e dopo di lui albergano sconosciuti, non possiede il guanciale su cui posa il capo né il tetto che lo ripara. E così comprende che non si può mai veramente possedere una casa, uno spazio ritagliato nell’infinito dell’universo, ma solo sostarvi, per una notte o per tutta la vita, con rispetto e gratitudine.
Ovunque tu vada, quello che conta è il viaggio! Il modo in cui lo vivi dentro.
Parigi sei sempre la stessa anche se non sono più in compagnia. Come non li capisco quelli che per una storia finita non ti amano più come prima.
La mia borsa è come quella di Mary Poppins, però lei tira fuori tutto quello…
Non sempre conviene prendere la strada più corta perché è la più trafficata, la più consumata e potrebbe non farti godere tutto il paesaggio.