Lena Dubrovnik – Vita
La vita è il “sogno” della morte.
La vita è il “sogno” della morte.
Ogni mattina ti alzi, ti guardi allo specchio e cerchi di vederti, a volte ti riconosci, a volte no. Esci di casa e sali sul ring della vita, di questa giornata, a volte sei pronto, a volte vorresti tornare indietro, a volte vai piano e altre di corsa, e di impeto ti metti ad affrontare la giornata, le sue difficoltà, la sua bellezza e quella felicità di quell’attimo. Alla fine ogni giornata passa e ti rendi conto che tutto passa e che sei sempre più forte anche se a volte sei stanco e debole e… domani si riparte… la vita continua sempre.
La vita è un viaggio inaspettato e non va programmato: si parte, si torna e, se si vuole, si resta.
Quando si perde la certezza di conoscere, non completamente ma almeno in parte, una persona, si cade nell’insicurezza dei propri mezzi percettivi, è difficile riprendere fiducia del proprio istinto, il timore che possa accadere ancora di rimanere deluse ti spinge a diventare più dura con te stessa e di conseguenza con chi ti circonda. E così s’innalza un muro, che ti dà la sensazione che tutto ciò che sta al di là non può più ferirti.S’incontrano, si conoscono un numero smisurato di persone nell’arco della propria vita che riescono piano piano a crepare fino a far cedere quel muro, il rancore che ne può derivare è non averlo permesso prima, troppo tempo è passato…, una seconda occasione c’è sempre per tutti, bisogna solo avere il coraggio di afferrarla.
La vita è un ballo in cui tutti siamo costretti a danzare fino all’ultimo respiro anche senza sapere o voler ballare.
Le idee possono essere più preziose di quanto tu possa immaginare.
Le riflessioni sono uova di pensieri, depositati nel nido più alto, covati nel punto del tempo e di silenzio, e germogliati quando la notte è in bilico tra buio e chiarore, dove la consapevolezza, suscita coraggio e provoca azione tramite i suoi raggi.