Leo Buscaglia – Vita
Abbiamo dimenticato cosa sia guardarsi l’un l’altro, toccarsi, avere una vera vita di relazione, curarsi l’uno dell’altro. Non sorprende se stiamo morendo tutti di solitudine.
Abbiamo dimenticato cosa sia guardarsi l’un l’altro, toccarsi, avere una vera vita di relazione, curarsi l’uno dell’altro. Non sorprende se stiamo morendo tutti di solitudine.
Tutto ciò che accade oggi nel mondo sembra non riguardarmi. La vita da questi occhi, da questo corpo e da queste orecchie è vissuta e vista in maniera limitata rispetto all’infinita varietà del reale, ma non ho che me stessa come finestra sul mondo, dunque è solo con questi occhi e con questa testa che potrò raccontare, me li dovrò far bastare.
Pensare sempre a cosa c’è dopo? Potremmo un giorno renderci conto di aver perso tempo. Fermiamoci un attimo e grati di ciò che siamo e abbiamo. Viviamo.
Affinché qualcosa arrivi è necessario che qualcosa finisca. Non bisogna avere paura della fine, perché ogni fine è un nuovo inizio.
È meglio amare per un minuto e ricordarselo per l’eternità che amare per una vita intera ed odiarne il ricordo.
La mia vita è una danza tra i miei ricordi e le mie speranze, come una chimera che mi fa paura.
Una delle cose più grandi che ho ricevuto dalla vita è stata proprio lei stessa: la vita. Per questo la rispetto e anche quella degli altri, ma non ho imparato e nemmeno oggi mi va di imparare a rispettare chi il rispetto non sa cosa sia. Ho imparato ad essere buona ma non cogliona.