Léon Bloy – Felicità
Siamo invitati a salire più in alto della gioia.
Siamo invitati a salire più in alto della gioia.
A volte mi dimentico che gusto ha la felicità, altre volte invece l’assaporo come lo si fa con un liquore. Quel che resta è solo il sapore sulle labbra che dopo un po’ scompare…
“Un giorno, io, la vidi la felicità. Stavo quasi per prenderla. Ma è scappata.” “Anche a me è capitato. Via! Come un lampo se ne è andata.” “La felicità, bella davvero! Pure io l’ho sfiorata.” La felicità è inafferrabile, perché la felicità non è là fuori, ma è dentro di noi. Felicità è stare in pace con se stessi.
Rendere felice una donna è arte per pochi uomini, quando la trovi sappi che hai ricevuto uno splendido regalo.
Sorridere non significa essere “felici”. Ci sono sorrisi che nascondono “cicatrici”.
Solo ciò che ci rapisce e ci emoziona come bambini innocenti, può folgorarci il cuore di gioia pura.
Non c’è amore senza dolore, non c’è vita senza travaglio, non c’è alba senza la notte. Il ventre della gioia è sempre fecondato dalla fatica, dalla sofferenza, per essere infine partorita dopo il travaglio del buio, del dolore nella luce.