Leonardo Omezzolli – Filosofia
[…] come se tutti fossero disposti a dire qualcosa a riguardo.
[…] come se tutti fossero disposti a dire qualcosa a riguardo.
Un atto, il minimo atto di vera bontà, è la migliore prova dell’esistenza di Dio.
Ma è un originale, senza nessuna cultura: uno di quei selvaggi moderni che ora si vedono spesso, di quei liberi pensatori che hanno assimilato d’emblée i concetti dell’ateismo, del materialismo. Prima il libero pensatore era un uomo che aveva appreso i fondamenti della religione, delle leggi, della morale, e poi, da sé attraverso lotte e travagli, era giunto al libero pensiero: ma ora c’è un nuovo tipo di liberi pensatori, i quali non hanno mai sentito dire che vi sono leggi morali e religiose e che non sanno fare altro che negare, cioè sono dei selvaggi. Lui credo che sia figlio di un maestro di Mosca e non ha ricevuto alcuna istruzione. Quando entrò all’accademia e cominciò a farsi una certa fama, siccome non è sciocco, volle istruirsi e si mise a leggere le riviste e i giornali, e così si fece una cultura superficiale che l’ha portato alla negazione di tutto. Un tempo almeno si studiava il passato per combatterlo, ma ora ci si contenta di paroloni: selezione, evoluzione, lotta per l’esistenza e via discorrendo.
Pensiero: altro nome della libertà.
Bastano sette notte per comporre le melodie che fanno vibrare l’anima. Pensate cosa potrebbero fare le parole di un vocabolario.
Viviamo certamente nel migliore dei mondi impossibili.
Il domani è solo una bugia se oggi “vivi” negando un sorriso a chi solo quello basterebbe per sentirsi ancora vivo.