Lev Nikolaevic Tolstoj – Guerra & Pace
Se tutti si battessero soltanto secondo le proprie opinioni, la guerra non si farebbe mai.
Se tutti si battessero soltanto secondo le proprie opinioni, la guerra non si farebbe mai.
L’uomo in tempo di pace è incoerente, predica il bene e fa il male; in tempo di guerra è più coerente, predica il male e fa il male.
Non esistono condizioni tali a cui l’uomo non possa fare abitudine, in particolare se vede…
Non mi piacciono gli scudi, le spade, e neanche, a dire il vero, le pistole, le mitragliatrici, le bombe a mano, quindi ragionare in termini di guerra non mi va.
Ho trovato un rosa bianca che è diventata rossa. Per le mie colpe tu hai pagato, di cui sono testimone di grandine e sabbia. Per vendetta ho conquistato la libertà che ha visto sangue bagnare la bandiera degli ideali. Vedrò mai sorgere il Sole di speranza? Solo se la mia anima troverà una bandiera senza alcuna lacrima.
Benché le acque sembrino tranquille, è necessario imparare a navigare su acque tumultuose prima del loro avvento!
Il padre e il professore erano tutt’e due scontenti di Sereza, e infatti il ragazzo studiava male. Ma non si poteva dire che fosse poco intelligente. Al contrario, era più intelligente di tutti quei ragazzi che il professore gli portava ad esempio. Ma non poteva imparare quel che gl’insegnavano perché nella sua anima c’erano bisogni differenti da quelli che supponevano i suoi maestri. Aveva nove anni, era ancora un bambino, ma conosceva la sua anima e la proteggeva come la palpebra protegge l’occhio, e non vi lascia entrare nessuno che non avesse la chiave dell’amore. I maestri si lamentavano che non volesse studiare, ma la sua anima era assetata di sapere. E imparava da Kapitonyc, dalla bambinaia, da Nadenka, da Vasilij, e non dai maestri.