Lev Nikolaevic Tolstoj – Verità e Menzogna
In una battaglia vince colui che ha fermamente deciso di vincere.
In una battaglia vince colui che ha fermamente deciso di vincere.
Il nulla è più di quello che ci si aspetti a volte…
Suppongo che stia solo a noi decidere cosa sia bello, cosa sia o non sia arte. È questo il punto dove le strade e le spade si incrociano – la moralità dell’arte. Ciò che è arte per me può non essere affatto artistico per te, e quindi osceno e viceversa. La linea di demarcazione è diversa per ciascuno di noi. In poche parole, non arriveremo mai a metterci d’accordo – io, tu, qualsiasi altra persona, su che cosa è osceno e che cosa non lo è.
La crudeltà, come tutti i vizi, non richiede altro motivo che se stessa: ha bisogno soltanto di un’occasione.
Un passo fra le stelle e nella menzogna di non essere, divenire, per far divenire anche chi crede di non essere.
Nel paese della bugia, la verità è una malattia.
Non esiste un uomo, né una divinità, che incarni in sé il bene, o la giustizia, o la vita, e ne sia la sua rappresentazione. Ogni uomo, o Dio, in fondo seguono i propri desideri. Così il male si riconosce solo dalla Morte, e non esiste uomo o Dio che ne sia immune, e la Morte riconosce il Male che l’ha provocata. Dal desiderio, che non tiene conto se si vive o si muore, vuole, brama, cerca la Morte chiamandola Vita. Cos’è il Male se non il desiderio di uccidere per vivere, di avere dalla Morte sia spirito che materia, per l’illusione di poter essere.