Lia Mortellaro – Figli e bambini
I tuoi grandi occhi birichini sono grandi come l’oceano e vorrei tuffarmi in essi per nuotare in te e sentire il tuo piccolo cuore che galoppa come un cavallo senza briglie!
I tuoi grandi occhi birichini sono grandi come l’oceano e vorrei tuffarmi in essi per nuotare in te e sentire il tuo piccolo cuore che galoppa come un cavallo senza briglie!
Si era aspettata che sua figlia desse un altro schiaffo alla bambina per la sua disobbedienza, invece la poetessa di Qazvin si inginocchiò all’improvviso sul tappeto e la prese in braccio. Poi, mormorandole qualcosa all’orecchio e facendole il solletico finché lei non si mise a ridere, prese a tirare il pollice ostinato fino a estrarglielo dalla bocca. La bambina un po’ rideva un po’ piangeva, ansiosa di attenzioni, insofferente agli ordini. Era diventata raggiante, ma non appena la mamma si ritirò su, con un sospiro leggero, la bambina mise il broncio e si infilò di nuovo in bocca il pollice tutto raggrinzito. È una buona madre, osservò la donna anziana meditabonda. L’amore, come la preghiera, le viene naturale; si inginocchia accanto ai bambini e si alza come chi è abituato a genuflettersi. Chi avrebbe pensato che una donna tanto intollerante verso la stupidità potesse avere tanta pazienza con l’immaturità, si chiese.
Se urli troppo ad un figlio che ha un buon udito, finirà per non sentirti.
Mamma e papà: amiamo la loro presenza, impariamo i gesti della vita. Arriverà quel giorno che resterà solo il profumo dei ricordi guardando quelle sedie vuote.
Le amicizie più belle sono quelle dei piccoli. Sono sincere, disinteressate e senza convenienza. Sanno perdonare, ricominciare e dare priorità solo all’amicizia.
È quando mi guardi così che conosco la vita, perché dal tuo sguardo attingo l’amore.
Dovremmo far sì che i nostri figli abbiano bisogno di darci la mano per seguirci. Ma anche noi, dovremmo cercare di capire, dove loro vorrebbero che noi li conducessimo.