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Libri

Rosa Cassese – Libri

Sono sempre infelice, insoddisfatta, vedo scorrere gli anni più ruggenti senza Amore e senza Odio. Mi butto a capofitto nel lavoro e qui ottengo ambiti riconoscimenti per il mio operare dai vari presidi con cui ho occasione di lavorare nelle diverse scuole in cui insegno, facendo sempre il mio dovere ed esigendo dagli alunni, col sorriso sulle labbra. Anche la salute tranne qualche vertigine dovuta agli sbalzi del clima montano, sembra andare a gonfie vele… Un pomeriggio di sabato, mentre sdraiata leggo alcuni passi dal Fuoco di d’Annunzio, sento suonare il campanello, guardo dall'”occhio” di sicurezza, e mentre sto per “sganciare” la catenella vedo comparire un giovanotto che ha l’aria stanca e trasandata di chi ha fatto tanta strada. Non guardai subito i suoi abiti dimessi ma osservai i suoi occhi e la sua bocca carnosa. Aveva i lineamenti dolci ma nello stesso tempo virili…

Erika Moon – Libri

Un uomo agitato è tranquillo soltanto quando legge. Entra in un mondo calmo, diverso dal suo, fantasioso, così tanto da far risuonare le corde del reale. Entra in vite che non gli appartengono e che urlano di essere liberate dalla sua mente. Entra in una cascata di emozioni così piena da non lasciare posto per le sue follie.

Marc Levy – Libri

Dirai ai tuoi figli di raccontare la nostra storia, nel loro mondo libero. Gli parlerai della nostra lotta. Gli insegnerai che su questa terra niente conta più di quella puttana della libertà, sempre pronta a vendersi al migliore offerente. Perché quella cagna ama l’amore degli uomini e fuggirà sempre quelli che vogliono incatenarla, e regalerà la vittoria a chi la rispetta senza pretendere di farla sua.

Pino Cacucci – Libri

Il punto di fuga è quello da cui partono infinite linee: basta seguirle, per scoprire altrettante realtà, dimensioni, mondi. Non è solo un modo per fuggire, ma anche per capire quanto siano risibili le cose che ci sembrano assolute, se appena le guardiamo da lontano. E tornare, serve a riguardarle da vicino con occhi diversi.

Fabio Volo – Libri

Spesso dicevo che la vita era uno schifo.Anche quella frase mi stava fregando, perché avrei dovuto dire: “La mia vita è uno schifo”.Allora, magari avrei iniziato a chiedermi se potevo fare qualcosa per cambiarla.Se era tutta colpa del destino, del caso, della sfortuna, o se invece anch’io ne ero colpevole. Perché dire che la vita fa schifo è come dire che non c’è niente che si possa fare.Che bisogna accettarlo come un dato di fatto imprescindibile.Fortuna che poi ho cambiato idea.Fortuna che ho capito che la mia vita ha un valore e quel valore glielo do io con le mie scelte e con il coraggio delle mie decisioni.Ho imparato a pormi una domanda ogni sera prima di addormentarmi: cosa hai fatto oggi per realizzare il tuo sogno, la tua libertà?Alla seconda sera in cui mi sono risposto: “Niente”, ho capito quanto in fondo una parte del problema fossi io.Quindi, o smettevo di lamentarmi o iniziavo a darmi da fare.

Nora Ephron – Libri

Sapete cos’è un principe ebreo, vero?(A questo punto inarco le sopracciglia).Se non lo sapete, vi insegno un modo semplicissimo per riconoscerlo. Basta una sola domanda. “Dov’è il burro?” (Una lunga pausa, per permettere all’ilarità di diffondersi tra il pubblico).Bene, sappiamo tutti dove si trova il burro, non è vero? (Sorrisetto).Il burro è nel frigorifero, nell’apposito scomparto, all’interno della porta, su cui c’è scritto “burro”.(Altra pausa).Il principe ebreo, quando chiede dov’è il burro, in realtà intende dire: “Portami il burro”, ma siccome è troppo furbo per scoprirsi fino a questo punto, aggira l’ostacolo chiedendo: “Dov’è?”.(Pausa).E se gli dite: (Urlando).”è nel frigo…”(Con voce normale)e lui va a vedere, a questo punto si verifica un fatto interessante, un fenomeno fisiologico che non è ancora stato studiato a sufficienza.(Pausa).La luce del frigo sulla cornea del maschio provoca…(Pausa)la cecità. (Lunga pausa)”Non riesco a vederlo”, dice il principe ebreo. (Altra pausa)Questo è solo uno dei tanti modi in cui la sua natura principesca si manifesta. Un altro è quello di chiedere: “c’è del burro?” (Pausa).Sappiamo tutti di chi è la colpa se non ce n’è, vero?(Altra pausa).Quando è particolarmente abile, il principe ebreo mette le cose in modo da farvi credere che siano solo la vostra incredibile saggezza, la vostra perspicacia e la vostra creatività a interessargli. “Credi che ci starebbe bene un po’ di burro con questo?” Domanda.(Pausa).”Questo” di solito è una fetta di pane tostato.(Pausa).Ho sempre pensato che il concetto di principe ebreo sia stato introdotto da un potenziale principe ebreo che non è mai riuscito a farsi portare il burro da sua moglie.