Lina Sotis – Uomini & Donne
Il maschio è maschio e la femmina è femmina. Ambedue ogni tanto che lei vuole essere coccolata e lui vuole essere incensato.
Il maschio è maschio e la femmina è femmina. Ambedue ogni tanto che lei vuole essere coccolata e lui vuole essere incensato.
L’unica comunicazione sana che puoi avere con una donna è il sesso.
Lei, lui, l’altra: classica situazione dove lei comanda e ottiene, lui obbedisce ed esegue, l’altra dona la sua presenza e il suo amore in silenzio, lui prende tutto donando solo avanzi di tempo. Il succo è: o lui ama l’altra ma non ha coraggio o non la ama e la sta usando il che è ancora peggio, in entrambi i casi, l’altra scappi a gambe levate da un lui del genere. Di uomini così sono pieni i fossati.
Sarà anche vero che molte cose non le diciamo, ma è anche vero che molte non vengono capite nemmeno quando le esponiamo chiaramente. Sarà anche vero che spesso si piange per poco, ma è pur vero che spesso farci piangere non vi dispiace. Sarà anche vero che siamo due universi opposti, ma è anche vero che finiamo sempre per mischiarci, scontrarci e a volte amarci.
A fare sesso siamo tutti capaci, ma a fare l’amore? Fare l’amore e saper regalare emozioni, riuscire a guardare lei nel profondo, e notare una esplosione di fluorescenza che esce dal suo cuore, mandarla in confusione passionale da non sapere più come si chiama. Fare l’amore è come percorrere un viaggio sempre diverso fuori dai soliti luoghi comuni, senza stelle, senza luna, ma con un’infinità di candore. Farla sentire leggera a tal punto di volare in alto e toccare il cielo con un dito, far sentire lei in un mondo magico e ardente con colori accesi che sembrano un campo di fiori in una giornata di primavera nel mese di maggio, fare l’amore è un arte che non tutti sono in grado di esprimere, questo e il vero senso di come fare l’amore, il resto e solo sesso o noia.
Ho sempre pensato che per una donna, anche la più fragile, sia sempre meglio far vedere la propria forza che la propria debolezza.
Cosa non fare mai: Strafarsi di botulino, che in latino voleva dire salsiccia.