Linda Effe – Libri
Siamo libri e scrittori di noi stessi. Prima di recensirmi, leggimi, non fermarti alla copertina.
Siamo libri e scrittori di noi stessi. Prima di recensirmi, leggimi, non fermarti alla copertina.
I ricordi sono così. I ricordi sono come le maree. Appaiono all’improvviso… come dal niente… e poi ti fanno loro. Possono starsene nascosti per tutto il tempo che vogliono nella distesa della tua vita, dalla tua mente e delle sue infinite possibilità. E poi nascere in un attimo come dal nulla, avvicinarsi silenziosi quando meno te lo aspetti e poi travolgerti. Qualche volta possono passarti accanto e lambirti appena, limitandosi a farsi osservare dal tuo sguardo distratto. Altre, invece, posso trascinarti lontanissimo, indietro fino a dove ha avuto inizio il cammino che ti ha portato al punto in cui sei stato travolto. Ma quello che li rende tanto forti e speciali è quel potere tutto loro di prenderti e sollevarti in alto per un attimo, farti assaporare l’ebbrezza di quel brivido, l’eccitazione di quella dolcissima vertigine per un niente, e poi sbatterti a terra con tutta la loro forza. È in queste occasioni che fanno più male. Ti trascinano giù con tutta la forza soverchiante e repentina e poi ti portano lontano. Lontano. Lontano… Sono troppo più forti di te… è una battaglia impari. Tu non puoi fare niente. Se ti agiti è peggio.
Poter addormentarsi quando si è stanchi e poter deporre un peso che si è portato per tanto tempo, è una delizia, è un fatto meraviglioso. Da quando abbiamo scavato la fossa sono stato più lieto e soddisfatto di quanto non lo fossi da molti anni.
I Libri dalla bella copertina mi incuriosiscono, ma i libri che mi sanno tenere incollato sono esclusivamente quelli dal buon contenuto.
Per quanto Cassandra cercasse in tutta la reggia, non trovò Enone; e nessuno la rivide più nella casa di Priamo.
Iniziò a perdere sensibilità alle dita. Si tolse un guanto, ci soffiò dentro e poi ci rimise lil pungo chiuso per scaldarsi. Lo fece anche con l’altra mano. Ripetè quel gesto ridicolo due o tre volte.Sono le estremità che ti fregano, diceva sempre suo padre. Dita dei piedi e delle mani, naso, orecchie. Il cuore fa di tutto per tenersi il sangue per sé e lascia congelare il resto.
“Avrei tanto desiderato che tutto ciò non fosse accaduto ai miei giorni!”, esclamò Frodo.”Anch’io”, annuì Gandalf, “come d’altronde tutti coloro che vivono questi avvenimenti. Ma non tocca a noi scegliere. Tutto ciò che possiamo decidere è come disporre del tempo che ci è dato.”