Lisa Jane Smith – Libri
Klaus: non sai chi sono ragazzina? Vado a passeggio con il diavolo, se ti sposti ti concederò una morte rapida!
Klaus: non sai chi sono ragazzina? Vado a passeggio con il diavolo, se ti sposti ti concederò una morte rapida!
La calma dei libri è una delle poche certezze.
Quando il tè viene infuso con l’acqua attinta dalle profondità della mente, il cui fondo è smisurato, abbiamo davvero ciò che si chiama cha-no-yu.
Il modo per essere controculturale e avere un successo commerciale di massa è dire e fare cose radicali in una forma conservatrice. Come ha fatto McLuhan: scrivere un libro per dire che i libri sono obsoleti.
Così, senza saperlo, ereditiamo l’incapacità verso la tragedia, e la predestinazione alla forma minore del dramma: perché nelle nostre case non si accetta la realtà del male, e questo rinvia all’infinito qualsiasi sviluppo tragico innescando l’onda lunga di un dramma misurato e permanente – la palude in cui siamo cresciuti. È un habitat assurdo, fatto di dolore represso e quotidiane censure. Ma noi non possiamo accorgerci di quanto sia assurdo perché come rettili di palude conosciamo solo quel mondo, e la palude è per noi la normalità. Per questo siamo in grado di metabolizzare incredibili dosi di infelicità scambiandole per il doveroso corso delle cose: non ci sfiora il sospetto che nascondano ferite da curare, e fratture da ricomporre. Allo stesso modo ignoriamo cosa sia lo scandalo, perché ogni eventuale devianza tradita da chi ci sta attorno la accettiamo d’istinto come un’integrazione solo inattesa al protocollo della normalità.
– Che cosa ti dice il tuo cuore?- Il mio cuore è morto da tempo.
Le ferite di guerra si incidono a fondo nei corpi degli uomini. Solo la pazzia è capace di cicatrici più profonde.