Lorena Scottoni – Morte
Lei ti ha portato vialasciandomi soloi ricordi e doloretendo la manocome un bimboti rivogliotu sei mionola Madre ti ha presoora sei suodono le mie lacrimea te che eri mio.
Lei ti ha portato vialasciandomi soloi ricordi e doloretendo la manocome un bimboti rivogliotu sei mionola Madre ti ha presoora sei suodono le mie lacrimea te che eri mio.
E perché non la morte, piuttosto che una vivente tortura?Morire è come esser messi al bando di se medesimi. Silvia è un altro me: bandirmi da lei è esiliar me da me stesso: mortale esilio! Qual luce è luce, se non per veder Silvia? Qual gioia è gioia, se Silvia non mi è vicina? O se non altro poter pensare che mi è vicina, e godere almeno il riflesso della perfezione? Se una notte Silvia non mi è vicina, non ha armonia il canto del rosignolo; se un giorno non contemplo Silvia, quel giorno non esiste per me. Ella è l’essenza stessa di me ed io non sono, se quel suo dolce influsso non mi riscalda, non m’illumina, non mi carezza, non mi alimenta. Col sottrarmi alla condanna mortale non eviterei di morire: se mi attardo qui non vado incontro che alla morte, ma se fuggo di qui fuggo lontano dalla vita.
La morte ci sfida sempre.Noi accettiamo la sfida… vivendo.
Veniamo al mondo nudi per poi ripartire in giacca e cravatta. Che bizzarro l’uomo!
Da morti siamo tutti delle brave persone.
Una persona non muore mai davvero, se nel ricordo… rimane ancora viva.
Alcuni dicono che la vita è l’opposto della morte, ma non è assolutamente vero, la nascita è l’opposto della morte, la vita non ha nessun opposto.