Louis-Ferdinand Céline – Verità e Menzogna
È il nascere che non ci voleva, ma ora è il crescere che non ci vuole. Fortuna che ci vorrà la morte.
È il nascere che non ci voleva, ma ora è il crescere che non ci vuole. Fortuna che ci vorrà la morte.
Prima di arrivare alla verità devi attraversare le lunghe strade delle menzogne.
La verità spesso soffre di più per il calore dei propri difensori che per le argomentazioni dei propri oppositori.
Enorme sconforto verso l’essere umano che vive nella menzogna, adattandosi perfettamente, striscia come i serpenti, per stare sempre un passo prima degli altri, la sincerità e il rispetto vero e proprio non esistono più.
Dicci com’è un albero affinché non dubitiamo che qualcosa nel mondo, fuori da queste mura, continui a combattere contro l’infamia, contro la menzogna, contro la stolta crudeltà dei nemici della vita, dicci com’è e dov’è la giustizia, perché le strappiamo la benda dagli occhi affinché veda, finalmente, a chi, di fatto, è servita, chiunque egli sia; ma non ci dicano com’è la dignità perché lo sappiamo già, perché, perfino quando sembrava non fosse che una parola, noi comprendevamo che si trattava della pura essenza della libertà, nel suo senso più profondo, quello che ci permette di dire, contro l’evidenza stessa dei fatti, che eravamo prigionieri, eppure eravamo liberi.
La verità è involontariamente vanitosa, indossa abiti sgargianti agli occhi di chi la racconta, ma nessuno ne apprezza le nudità.
Le parole false partono sempre dalle bocche viscide e ipocrite, da coloro che costantemente sono abituati a mentire per danneggiare gli altri.