Luana D’Onghia – Paura & Coraggio
È d’obbligo asciugarsi le lacrime, prima di affrontare l’oceano.
È d’obbligo asciugarsi le lacrime, prima di affrontare l’oceano.
L’orgoglio è il mio coraggio.
La volgarità è il pretesto principe con cui i tromboni, di tutte le epoche, hanno cercato di tappar bocca alla satira. Si parva licet, anche del Boccaccio dicevano che era volgare e anche lui difendeva la sua arte, come me in questo momento. La verità è che la satira non è volgare, è esplicita. La satira usa come tecnica la riduzione al corporeo, alle esigenze fisiologiche primarie: mangiare, bere, urinare, defecare, scopare. Lo fa per sovvertire le gerarchie costituite. È il potere liberatorio della satira, secondo la tradizione millenaria che dalle sette dionisiache arriva fino al nostro Carnevale. Non esiste sacro senza profano. Il sacro senza profano diventa integralismo.
Potrei considerare la paura come mio compagno di vita: paura di sbagliare, paura di crescere, paura del futuro, semplicemente paura, paura di vivere.
Il coraggio di Vivere l’Essere è alla portata di tutti, ma pochi osano assaporare follia e Saggezza.
L’ultimo pezzo del cammino, quella scaletta che conduce sul tetto da cui si vede il mondo o sul quale ci si può distendere a diventare una nuvola, quel’ultimo pezzo va fatto a piedi, da soli.
Nonostante tutto sono sempre rimasta in piedi, a volte con sforzi immani, ma a cosa serve se adesso non ho il coraggio di fare un passo?