Luca Cape – Tempi Moderni
Troppi mi piace per troppi pochi mi piaci.
Troppi mi piace per troppi pochi mi piaci.
Penso sia sempre l’artista colui che viene escluso dalla società moderna, poiché probabilmente è l’unico uomo ad avere il coraggio di vivere intensamente ogni cosa, di cercare il confronto, di accettare realtà che non appartengono alla propria, di cogliere la straordinarietà della natura e la purezza dei sentimenti senza paura di arrivare a un’analisi introspettiva, opponendosi a un conformismo borghese reso sempre più forte dal consumismo e dai media di massa. Noi giovani d’oggi non sappiamo amare con passione; il sesso stesso è ormai più paragonabile a uno sport, ad un’imposizione del gruppo piuttosto che a un atto pieno di sentimento.
Bambini, imponete l’amore. È l’unica violenza che vi nobilita il cuore. Siate malati gravi del bene, infettate quest’umanità che di malo amore sta perendo.
Le grandi nazioni scrivono le loro autobiografie in tre manoscritti: il libro delle loro azioni, quello delle loro parole e quello della loro arte.
Non si può più vivere in questo Stato/stato.
E poi ci sono i furbi, ma quelli con la F maiuscola, perché un po’ furbi siamo tutti, ma loro sono avanti, sono quelli che bla bla, cia cia, pucci pucci, bla a quattr’occhi, e bla, pucci pucci, cia cia, bla bla alle spalle, la peggio razza, che hanno una paura fottuta di rimanere da soli e si contornano di cazzate, perché si sa, essere come tutti fa volume, essere se stessi è pericoloso.
Che cos’è il tempo? Se non me lo chiedi lo so; ma se invece mi chiedi che cosa sia il tempo, non so rispondere.