Luca Englaro – Acqua
Il silenzio è come il colore dell’acqua: non si vede ma è essenziale.
Il silenzio è come il colore dell’acqua: non si vede ma è essenziale.
Tutti i malvagi sono bevitori d’acqua; e lo dimostra il diluvio.
Nella vita si possono intraprendere molteplici avventure: peccato che siano tutte a senso unico.
Tu che mi sentivi. Tu che mi hai sentito. Perché non canti più per me. Siamo così distanti. Eppure il mio grido ti arrivava. Lo sentivo dentro di te. Ora è un eco che si disperde nello spazio tempo. E io danzo e canto ancora per te. Vorrei che mi toccassi ed esplodessi nella mia scatola di cartone. Anche le stelle ci provano. Tentano in ogni momento. Poi muoiono. Ma non smettono. Non desiderano altro. Puoi biasimarle. Ti scaldano e ti illuminano, ti illuminano e ti scaldano. E tu le ami. La sete ti sfinisce. Perché non ti disseti. Una brocca d’acqua nell’oceano. Ti acceca come un faro nel nero buio. Cammini sulle orme della gente che fu. Il sole non le tocca. E sono gelide e buie come una caverna di ghiaccio. È una lingua dura e secca. Ma sente ancora il sapore dell’acqua.
Scorre leggera come il vento, si percepisce appena ma è tanto preziosa.
Poi vedi un oggetto brillare nell’acqua. Ti colpisce, vuoi afferrarlo, ma l’acqua scorre veloce. Ti dicono “è impossibile”, tu ci provi lo stesso, tiri fuori la mano dall’acqua e l’unico risultato che ottieni è che ora è bagnata, tu non hai niente, il fiume ha tutto.
Fragili e fuggevoli, onde marine, mutano nella loro bellezza perdendosi sulla sponda, ai confini del giorno.