Luca Lazzarini – Stati d’Animo
Ho una naturale avversione per i soggetti incomprensibili, non i pazzi, quelli mi piacciono, verso quelle persone che non sanno ne di carne e ne di pesce e neanche di verdura.
Ho una naturale avversione per i soggetti incomprensibili, non i pazzi, quelli mi piacciono, verso quelle persone che non sanno ne di carne e ne di pesce e neanche di verdura.
Interrogo la tristezza e scopro che non ha il dono della parola; eppure, se potesse, sono convinto che pronuncerebbe una parola più dolce della gioia.
Certi abbracci sono la sola cosa di cui hai bisogno. Un abbraccio di chi ti vuole bene con il cuore.
Spero di averti lasciato qualcosa di speciale. Qualcosa di buono e di soffice. Spero d’essere un bel ricordo e non una terribile realtà. Mi piacerebbe che sorridessi se mai ti capitasse di ripensarci. Che di me ti rimanesse un impronta sul cuore. No. Non dolorosa. Non come mi succede di non mettere le presine per sfornare i biscotti. Vorrei che fosse un segno, anche piccolino, un segno semplice. Un qualcosa di fresco. Come i fiocchi di neve che si sciolgono tra le mani. Vorrei che almeno ti rimanesse un’orma. L’orma dei passi che per un po’ abbiamo fatto insieme. Continuerò a camminare con te. Non voglio dirti che se avrai bisogno ci sarò. Perché io ci sono. Ci sono sempre. Ci sarò sempre. Voglio dirti che puoi scordare tutto. Puoi rimuoverlo dalla mente. Ma non dimenticarlo. Perché se lo dimentichi andrà via anche dal cuore. Ed è terribile avere un cuore che non ricorda.
Il tuo conforto è indispensabile per allontanare le mie paure e riconciliarmi con me stessa.
In questo momento è come se tutto ciò che sta dietro me fosse improvvisamente scomparso e di fronte avessi un enorme punto interrogativo. La paura mi tiene fermo, immobile so che ciò che sta dietro me ora, non può più farmi male, ma quello che ho di fronte!?
Solo quando sono solo riesco ad essere me stesso.