Luca Roveda – Uomini & Donne
Una donna deve sentirsi desiderata tutto l’anno!
Una donna deve sentirsi desiderata tutto l’anno!
I lineamenti e le curve di una donna possono far cadere l’uomo in un circolo vizioso chiamato amore!
Il pianeta trae più interessi nel cadere di una foglia che dalle parole dell’uomo, ma davanti all’azioni dello stesso uomo, l’intero pianeta trema!
È l’uomo noioso che è sempre sicuro, e l’uomo sicuro che è sempre noioso.
Ci sono generi e generi. Quelli alimentari servono per la nutrizione, gli altri, quelli che sposano le vostre figlie, a volte sono come i crauti: difficili da digerire.
Le donne non sono sufficientemente alla pari con gli uomini, così dobbiamo renderci indispensabili. Dopo tutto, abbiamo l’arma più grande nelle nostre mani: siamo donne.
Certo che le donne sono un’altra razza. Con la bandana o gli sguardi catarifrangenti da Barbie, con le grandi pance davanti o con l’uomo sbagliato addosso, innamorate di un gatto o tradite dall’ombra della felicità, abbandonate all’angolo di una piazza o tagliate da un improvviso dolore, si fermano un istante per piangere, poi sollevano il capo e riprendono la strada. Sono maestre di dignità le donne. Non bisogna lasciarsi distrarre dall’ondeggiare dei fianchi se vogliamo capire qualcosa di loro, dobbiamo soltanto guardarle negli occhi perché i loro occhi dicono quello che le bocche sanno tacere. Sì, le donne sono un’altra razza. Spesso ci camminano a fianco così leggere che neanche ce ne accorgiamo. Quasi sempre, però, ci precedono e basterebbe solo seguirle per capirne di più. Seguirle con poco orgoglio e molto rispetto. Per essere più uomini. Un po’ più uomini, almeno.
I lineamenti e le curve di una donna possono far cadere l’uomo in un circolo vizioso chiamato amore!
Il pianeta trae più interessi nel cadere di una foglia che dalle parole dell’uomo, ma davanti all’azioni dello stesso uomo, l’intero pianeta trema!
È l’uomo noioso che è sempre sicuro, e l’uomo sicuro che è sempre noioso.
Ci sono generi e generi. Quelli alimentari servono per la nutrizione, gli altri, quelli che sposano le vostre figlie, a volte sono come i crauti: difficili da digerire.
Le donne non sono sufficientemente alla pari con gli uomini, così dobbiamo renderci indispensabili. Dopo tutto, abbiamo l’arma più grande nelle nostre mani: siamo donne.
Certo che le donne sono un’altra razza. Con la bandana o gli sguardi catarifrangenti da Barbie, con le grandi pance davanti o con l’uomo sbagliato addosso, innamorate di un gatto o tradite dall’ombra della felicità, abbandonate all’angolo di una piazza o tagliate da un improvviso dolore, si fermano un istante per piangere, poi sollevano il capo e riprendono la strada. Sono maestre di dignità le donne. Non bisogna lasciarsi distrarre dall’ondeggiare dei fianchi se vogliamo capire qualcosa di loro, dobbiamo soltanto guardarle negli occhi perché i loro occhi dicono quello che le bocche sanno tacere. Sì, le donne sono un’altra razza. Spesso ci camminano a fianco così leggere che neanche ce ne accorgiamo. Quasi sempre, però, ci precedono e basterebbe solo seguirle per capirne di più. Seguirle con poco orgoglio e molto rispetto. Per essere più uomini. Un po’ più uomini, almeno.
I lineamenti e le curve di una donna possono far cadere l’uomo in un circolo vizioso chiamato amore!
Il pianeta trae più interessi nel cadere di una foglia che dalle parole dell’uomo, ma davanti all’azioni dello stesso uomo, l’intero pianeta trema!
È l’uomo noioso che è sempre sicuro, e l’uomo sicuro che è sempre noioso.
Ci sono generi e generi. Quelli alimentari servono per la nutrizione, gli altri, quelli che sposano le vostre figlie, a volte sono come i crauti: difficili da digerire.
Le donne non sono sufficientemente alla pari con gli uomini, così dobbiamo renderci indispensabili. Dopo tutto, abbiamo l’arma più grande nelle nostre mani: siamo donne.
Certo che le donne sono un’altra razza. Con la bandana o gli sguardi catarifrangenti da Barbie, con le grandi pance davanti o con l’uomo sbagliato addosso, innamorate di un gatto o tradite dall’ombra della felicità, abbandonate all’angolo di una piazza o tagliate da un improvviso dolore, si fermano un istante per piangere, poi sollevano il capo e riprendono la strada. Sono maestre di dignità le donne. Non bisogna lasciarsi distrarre dall’ondeggiare dei fianchi se vogliamo capire qualcosa di loro, dobbiamo soltanto guardarle negli occhi perché i loro occhi dicono quello che le bocche sanno tacere. Sì, le donne sono un’altra razza. Spesso ci camminano a fianco così leggere che neanche ce ne accorgiamo. Quasi sempre, però, ci precedono e basterebbe solo seguirle per capirne di più. Seguirle con poco orgoglio e molto rispetto. Per essere più uomini. Un po’ più uomini, almeno.