Lucia Debora Paternostro – Frasi sulla Natura
Lo scoglio fermerà le onde, non il mare. Ci sono limiti che non conoscono limiti.
Lo scoglio fermerà le onde, non il mare. Ci sono limiti che non conoscono limiti.
Ma non vedi la natura?E se la vedi, non la guardi?E se la guardi, prova ad osservarla.Non resterai arrabbiato a lungo,si scioglierà quell’espressione accigliatache tu scambi per serietà.Il tuo cuore sentirà di nuovo ciò che gli occhigli raccontano ogni giorno, ogni istante.Sentirà la descrizione delle meraviglie del mondo,quei dettagli che la mente, impegnata altrove,archivia velocemente e dimentica facilmente.Sentirà le voci di altri, i sorrisi e i sogni, anche i pianti.E si accorgerà che non è l’unico sopravvissuto,come tu gli hai fatto credere.Cammina a piedi nudi nella creazione di Diocon l’anima spoglia di qualsiasi armaturae il mondo giocherà con te,riconoscendo il bambino che sei stato.
Labirinti di nuvole spezzano il cielo screziato, l’acqua ritrova il sentiero intagliato nella roccia e riscopre il sapore della terra. Una cadenza regolare e composta sigilla quest’unione rinnovata, un ritmo che ti avvolge, ti cattura… ti lascia intravedere il senso di un’armonia cosmica, le cose che eran perse e si sono ritrovate… Un tempo indefinito dilata l’unità di un battito e offre la visione di qualcosa di più grande, oltre il profilo della pioggia, una geometria in trasparenza che parla di Dio.
Vorrei poter essere quel turista che mette per la prima volta piede su questa terra. Provare la meraviglia del forestiero nello scoprire certi angoli nascosti di paradiso, nuotare tra le sue acque cristalline, percorrere chilometri di natura verde, osservarne i tratti a volte aspri, assaporarne i suoi profumi, sarebbe proprio una bella sensazione. Ma poi ci penso, e non c’è fortuna più grande di quella di essere nato in tale paradiso chiamato Sardegna.
Avevo bisogno di silenzio. Avevo bisogno di camminare da solo. Avevo bisogno dell’essenziale, e in montagna è più facile trovarlo.
C’è talmente tanta umanità in questa capacità di amare gli alberi, talmente tanta nostalgia dei nostri primi stupori, talmente tanta forza nel sentirsi così insignificanti in mezzo alla natura… sì, è proprio questo: l’evocazione degli alberi, della loro maestosità indifferente e dell’amore che proviamo per loro da un lato ci insegna quanto siamo insignificanti, cattivi parassiti brulicanti sulla superficie terrestre, dall’altro invece quanto siamo degni di vivere, perché siamo capaci di riconoscere una bellezza che non ci è debitrice.
Prova ad abbracciare tutto il mare, ascolta il suo respiro da vicino, lasciati attraversare dall’immenso.