Lucia Gaianigo – Stati d’Animo
Una spalla su cui piangere equivale al miglior analgesico, per ogni tipo di dolore provocato da cocenti delusioni.
Una spalla su cui piangere equivale al miglior analgesico, per ogni tipo di dolore provocato da cocenti delusioni.
Stavo per morire. Un male strano, misto d’orrore e desiderio, era nell’anima innamorata: angoscia e speranza viva, senza ribelli umori.
Sono una donna con i suoi sogni, una mamma che ama la sua bambina (sarà sempre la mia bambina anche se ha 30). Sono una sognatrice, amo la vita anche se a volte mi delude, so essere anche bambina all’occorrenza, mi accontento di poco, e sono felice di quel poco che ho. Ma quando mi arrabbio sono molto cattiva dico cose che magari in quel momento non penso, questa sono io con la mia bontà. E la mia imperfezione.
Non dimenticherò i giorni bui, non scorderò i dolori e la rabbia che ho provato. Non mi dimenticherò di chi li ha causati e inflitti. Ma se oggi sono qui è perché principalmente mi sono sempre e solo ricordata di “me”! Di quanto valga e di quanto poco meritassero coloro che nella mia “fine” abbiano tanto sperato.
Scoprire se stessi è l’avventura più eccitante.
C’è chi pensa che le persone cambiano in base alle persone con cui si trovano, alle nuove amicizie, come dei camaleonti che per sopravvivere devono necessariamente mimetizzarsi con l’ambiente che li circonda; io penso che una persona cambi in base agli eventi, alle esperienze, alle emozioni che vive e, grazie a questi: cresce. Si cresce fin quando non si smette di imparare, di provare cose nuove, di conoscere l ignoto, si cresce fino all’ultimo giorno della propria vita. Ma, il punto è che bisogna anche saper crescere e, crescendo, cambiare.
A luci basse non vedi ciò che è in chiaro.