Lucia Griffo – Stati d’Animo
Ti riconoscerei tra mille voli di farfalle, tra mille volti sconosciuti; dentro una bolla d’aria colorata ci sarai sempre.
Ti riconoscerei tra mille voli di farfalle, tra mille volti sconosciuti; dentro una bolla d’aria colorata ci sarai sempre.
Il forse mi è sempre piaciuto più delle certezze.
Mi nutro di primavere solo mie. I miei colori. I miei climi. Si portano dietro cime innevate ed il freddo degli animi. Dipingono giornate di pioggia sulle pareti della stanza cadere a goccia di lacrima come vernice fresca e creare solchi che scavano l’intonaco delle guance seguire lo zigomo in una curva perfetta generare iperbole tra gli assi della tristezza cadermi adiacente al cuore tangente alle intime devastazioni. Odorerei la seta d’una rosa finta con lo stesso abbandono di una vera se la morte dei petali di quelle secche non m’emanassero ancora essenze vive.
C’è chi crede di sapere e non sa cosa io sia. Esplodo, implodo, vibro. E tremo. Ho un mare dentro e nessuno lo vede.
Certe sere assomigliano alle canzoni che ascolto.
Non amo essere la “fotocopia” di nessuno se non la mia. Mi stimo talmente tanto che imitare qualcuno sarebbe un’offesa alla mia persona.
C’è una contemplazione assorta e c’è quella orante.