Lucia Quarta – Guerra & Pace
Una colomba, con un rametto d’ulivo benedetto. Annuncia questo giorno di pace, che sia un giorno sereno, che tutti attendiamo.
Una colomba, con un rametto d’ulivo benedetto. Annuncia questo giorno di pace, che sia un giorno sereno, che tutti attendiamo.
Adesso ci sono i soldi della guerra. Quella che promette aiuti. È diventata buona la guerra, umana, generosa, compassionevole, umanitaria? No, ma deve farlo credere. È fondamentale creare consenso alla guerra, far vedere che belle cose produce. Ci avevano già provato in Kosovo. L’idea della ‘guerra umanitarià si è formata sostanzialmente in quell’occasione: quando si decide di bombardare, di ammazzare, conviene garantire che dopo arriveranno gli aiuti. Certo si tratta di molto danaro, ma in fondo costa quanto un giorno o due di guerra, è un costo aggiuntivo che vale la spesa: è pubblicità, è comunicazione. E il mondo ‘umanitariò, in buona misura, è stato al gioco.
Un mattino una persona si alza e si mette i calzini, scende per fare colazione con i figli e la moglie va, al lavoro, all’estero, sta via per mesi ed al ritorno?Una bandiera ed un cappello sopra, e la mattina di tanti mesi fa quest’uomo aveva una famiglia, ma adesso a solo una bara dove riposare.
Solo la guerra può sottolineare l’importanza della pace.
Gli stolti difendevano la pace sostenendo il braccio armato del denaro.
La pace è più preziosa di qualsiasi pezzo di terra.
La pace è il più grosso obbiettivo che le armi, moderne, tecnologiche, si prefiggono.