Lucia Quarta – Stati d’Animo
Guardando, le onde del mare, si immergono nei tuoi pensieri. L’onda li porta via con se.
Guardando, le onde del mare, si immergono nei tuoi pensieri. L’onda li porta via con se.
Spazia tra le distese immense di praterie, di oceani immensi, vola veloce sopra il vento che trascina lontano il mio pensiero.
Puoi blindarti nell’impassibilità, celarti dietro barricate di cinismo, armarti di apatia, ma non sarai mai sentimentalmente invulnerabile.
La mia fragilità si è affacciata alla consapevolezza quando ho compreso di essere una persona variabile. Per anni ho vissuto sentendomi unico, insostituibile e non fraintendibile. Eppure ho incontrato una moltitudine di soggetti in grado di idealizzare la mia figura al punto di stravolgerla completamente, reinventandola dalla radice; molti si sono sbagliati, così, ad ogni mia parola, potevo vedere un attacco diretto alla persona che loro vedevano in me.La mia fragilità più grande è proprio questa: essere inesistente per come sono per me agli occhi di chi mi circonda. Perché io vivo con ogni cellula delle mie membra, eppure sofferenze e gioie possono non arrivare agli occhi degli altri, così come le mie parole rischiano di mutare durante il tragitto.
Mentre i suoni e le voci, (scompaiono) nella quiete, le immagini esistono sempre, come nel giorno mite così nella notte. La luce perpetua risplende in esse; il rumore è la gravità delle ore e la volontà dell’espressione singolare.
Sii sempre te stesso, e la vita ed il tempo ti risponderanno.
Certe volte avrei solo bisogno di qualcuno che mi ricordasse che le stelle brillano ancora.