Luciano Meran Donatoni – Felicità
La vera felicità è vivere nella pazzia con serenità.
La vera felicità è vivere nella pazzia con serenità.
Le mie parole non sarebbero tali se, a suscitarle non fosse una persona speciale come te. Hai il dono ti rendermi unico, hai il dono di farmi vivere con una speranza, hai il dono di farmi felice.
Solo chi è passato sulle peggiori sofferenze potrà un giorno godere delle più grandi gioie.
Che cos’è la felicità? La felicità è difficile da esprimere a parole. La felicità è qualcosa che ti tocca dentro, qualcosa che ti riempie. La felicità può essere ad esempio quando ti senti amato, quando ti senti protetto, voluto. La felicità è stare bene con qualcuno. La felicità è quando ti brillano gli occhi, quando il mondo ti sorride. È facile da notare sullo sguardo di qualcuno. Una persona felice è raggiante, solare… felice! L’amore, l’amicizia, la famiglia possono renderti veramente felice. Ci sono diversi gradi di felicità. Felicita rare, che non capitano spesso, ma che ti cambiano la vita: la felicità di qualcuno nel giorno delle nozze, lo sguardo di un bambino appena nato che ti sorride gratuitamente. Felicità più comuni, che ti cambiano la giornata, come il sorriso di un amico dopo che l’hai aiutato. Felicità preziose, come quella che vedi riflessa sullo sguardo di un genitore orgoglioso del proprio figlio. La felicità è un qualcosa di unico… speciale!
Gli attimi di gioia e quelli di dolore sono gli unici che non si dimenticano mai. Il resto è solo tempo che passa.
La felicità è come la verità: non la si ha, ci si è. Per questo nessuno che sia felice può sapere di esserlo. Per vedere la felicità, ne dovrebbe uscire. L’unico rapporto fra coscienza e felicità è la gratitudine.
Un intenso profumo di caldarroste si espande per tutta la villetta. Un ceppo di faggio scoppietta allegramente nel rustico caminetto. Sul tavolo della cucina, in mezzo a stoviglie, piatti, bicchieri e una bottiglia di Gamay mezza piena, vino rosso valdostano; troneggia il cestello pieno di funghi e bacche rosse e gialle raccolti nel vicino boschetto. Mentre la moglie, durante questi giorni di festa, si è sbizzarrita a preparare tipiche ricette natalizie valdostane: costolette alla Valdostana al tartufo bianco, carbonata Valdostana, crespelle e crepes alla Valdostana e non ultima la zuppa alla Valpellinentze; il marito intrattiene i due figliuoli che giocano felici con il trenino e la casa di Barbie ricevuti in dono per il Santo Natale. Attendono l’arrivo del Bambino Gesù, lo scambio di piccoli doni con parenti ed amici, l’ascolto della Santa Messa di mezzanotte e la benedizione del Santo Padre, davanti alla tv del salotto buono. Felici di potere trascorrere una bella e tranquilla giornata con i familiari e gli amici più cari, lontano anni luce dalle beghe che affliggono lupi, falchi e colombe, augurano buon Natale a tutti gli uomini di buona volontà.