Luciano Meran Donatoni – Frasi Sagge
Il verbo ”apparire” vorrebbe convincere il verbo ”essere” a farci sembrare diversi.
Il verbo ”apparire” vorrebbe convincere il verbo ”essere” a farci sembrare diversi.
Uscire di testa non è una cosa brutta. È semplicemente ampliare i propri orizzonti, la mente naviga oltre la propria fantasia.
Molte persone ci accusano di “sputare nel piatto dove abbiamo mangiato fino a ieri”. Beh, io rispondo che è sempre meglio che mangiarsi il piatto dove si è sputato fino a ieri.
Vale sempre la pena vivere e non dobbiamo essere talmente sciocchi e presuntuosi da pensare che noi non meritiamo di soffrire. Molti di quelli che soffrono non lo meritano. Così come è sciocco pensare di pretendere la felicità. La sofferenza e le difficoltà fanno parte della vita e chi non le affronta non può dire nemmeno di aver vissuto. Nasciamo per vivere e non per essere felici. La felicità non è la regola, è l’eccezione, bella e indispensabile, ma pur sempre eccezione.
La vita ci pone costantemente dei limiti, togliendoci parte della nostra libertà, ma in due momenti possiamo dire di non avere limiti, e sono: quando abbracciamo i nostri pensieri e quando ci facciamo abbracciare dai nostri sogni.
Il senso della vità è amare!
Bisogna imparare ad andare oltre ciò che i nostri occhi, dettati dal pregiudizio, ci impongono di guardare… magari forse solo così potremo vedere tutte le sfumature di ciò che ci circonda.
Uscire di testa non è una cosa brutta. È semplicemente ampliare i propri orizzonti, la mente naviga oltre la propria fantasia.
Molte persone ci accusano di “sputare nel piatto dove abbiamo mangiato fino a ieri”. Beh, io rispondo che è sempre meglio che mangiarsi il piatto dove si è sputato fino a ieri.
Vale sempre la pena vivere e non dobbiamo essere talmente sciocchi e presuntuosi da pensare che noi non meritiamo di soffrire. Molti di quelli che soffrono non lo meritano. Così come è sciocco pensare di pretendere la felicità. La sofferenza e le difficoltà fanno parte della vita e chi non le affronta non può dire nemmeno di aver vissuto. Nasciamo per vivere e non per essere felici. La felicità non è la regola, è l’eccezione, bella e indispensabile, ma pur sempre eccezione.
La vita ci pone costantemente dei limiti, togliendoci parte della nostra libertà, ma in due momenti possiamo dire di non avere limiti, e sono: quando abbracciamo i nostri pensieri e quando ci facciamo abbracciare dai nostri sogni.
Il senso della vità è amare!
Bisogna imparare ad andare oltre ciò che i nostri occhi, dettati dal pregiudizio, ci impongono di guardare… magari forse solo così potremo vedere tutte le sfumature di ciò che ci circonda.
Uscire di testa non è una cosa brutta. È semplicemente ampliare i propri orizzonti, la mente naviga oltre la propria fantasia.
Molte persone ci accusano di “sputare nel piatto dove abbiamo mangiato fino a ieri”. Beh, io rispondo che è sempre meglio che mangiarsi il piatto dove si è sputato fino a ieri.
Vale sempre la pena vivere e non dobbiamo essere talmente sciocchi e presuntuosi da pensare che noi non meritiamo di soffrire. Molti di quelli che soffrono non lo meritano. Così come è sciocco pensare di pretendere la felicità. La sofferenza e le difficoltà fanno parte della vita e chi non le affronta non può dire nemmeno di aver vissuto. Nasciamo per vivere e non per essere felici. La felicità non è la regola, è l’eccezione, bella e indispensabile, ma pur sempre eccezione.
La vita ci pone costantemente dei limiti, togliendoci parte della nostra libertà, ma in due momenti possiamo dire di non avere limiti, e sono: quando abbracciamo i nostri pensieri e quando ci facciamo abbracciare dai nostri sogni.
Il senso della vità è amare!
Bisogna imparare ad andare oltre ciò che i nostri occhi, dettati dal pregiudizio, ci impongono di guardare… magari forse solo così potremo vedere tutte le sfumature di ciò che ci circonda.