Luciano Meran Donatoni – Morte
Solo al capezzale della morte si potrà capire com’era meglio vivere la vita.
Solo al capezzale della morte si potrà capire com’era meglio vivere la vita.
Libero dai pensieri, libero dagli averi mi trasformo in un essere che non possiede nulla e con spirito libero vado verso la meta oltre l’orizzonte.
La gentilezza si diffonde con la gentilezza.
L’alcool o le droghe sono solo un tramite; è l’esperienza, la vita… che ti porta ad ambire la fine… La liberazione da ogni dolore.
Nonna… la tua scomparsa avvenuta diversi anni fa ha lasciato dentro di me un vuoto incolmabile! Te ne sei andata così presto che non ho potuto nemmeno rivelarti i primi segreti d’amore di una allora quattordicenne! Dall’alto dei cieli tu mi guardi ma non mi basta! Vorrei riaverti qui… con me e so che questo non può avvenire! Se solo ti penso le lacrime scendono irrefrenabili.
È così che me lo sono sempre immaginato quel giorno. Mi sveglierò in una campagna, e dopo aver superato una distesa di grano, vi rivedrò. E fra una lacrima e qualche capello bianco ci riabbracceremo sotto lo stesso cielo.
La morte sta nascosta negli orologi (…) è il tempo, il tempo della individuazione, della separazione, l’astratto tempo che rotola verso la sua fine.