Luigi Augusto Belli – Paura & Coraggio
Esisteranno sempre in te le tue paure, ma solo con il tuo coraggio affronterai prima te stesso, e solo dopo potrai affrontare loro.
Esisteranno sempre in te le tue paure, ma solo con il tuo coraggio affronterai prima te stesso, e solo dopo potrai affrontare loro.
Si ha paura di mille cose, dei dolori, dei giudizi, del proprio cuore, del risveglio, della solitudine, del freddo, della pazzia, della morte… specie di questa, della morte. Ma tutto ciò è maschera e travestimento.In realtà c’è una cosa sola della quale si ha paura: del lasciarsi cadere, del passo incerto, del breve passo sopra tutte le assicurazioni esistenti. E chi una volta sola si è donato, chi una volta sola si è affidato alla sorte, questi è libero. Egli non obbedisce più alla legge terrena, è caduto nella spazio universale e partecipa alla ridda delle stelle.
Con te ho imparato due sentimenti molto importanti nella vita: la vera felicità e il sincero e puro amore. Grazie amor mio.
Uno dei primi atti di coraggio: riconoscere il proprio nome. All’inizio il mio non mi piaceva molto, poi ho pensato: “i nomi non diventano leggenda perché sono belli. I nomi diventano leggenda per le azioni che compiono le persone.” Volevo che quando qualcuno sentisse il nome “Pietro”, io fossi la prima persona a venire in mente. Ed è così che si comincia: con la voglia di diventare qualcuno, di diventare leggende. O anche, semplicemente, di essere felici.
Sappi sorprenderti sempre di quello che vedrai dinanzi a te, solo così si potrà davvero gustare l’essenza di ciò che stai guardando.
Ricordo l’imbarazzo del nostro primo incontro, quell’emozione che ancora oggi mi fa mancare il respiro, rivederti con quel tuo sorriso immenso che sa di vita, sì della mia vita.
Camminavo ansiosamente verso l’uscita. Non sapevo nemmeno da cosa stavo scappando. I tubi sul soffitto, vecchi almeno trent’anni, avevano delle perdite e sul pavimento si erano formate pozzanghere di acqua e ruggine. Il suono del mio piede che infrangeva l’acqua rimbombò per il lungo corridoio, ed ebbi paura. Iniziai a correre prima ancora che l’eco si fosse spento dietro di me, ma sapevo che era troppo tardi. Ad un tratto comparve lui: con il volto orrendamente sfregiato e gli occhi rossi, il sangue colava dalle sue dita e seppi, senza ombra di dubbio, che Jacob era morto.