Luigi Augusto Belli – Vita
Se è vero che la vita è come una partita a poker bene, giocatela sino alla fine ma senza bluffare.
Se è vero che la vita è come una partita a poker bene, giocatela sino alla fine ma senza bluffare.
Ho bisogno di persone che arrivano e restano, di quelle dimenticano la valigia in un angolo e che, dopo aver spalancato la porta, ti stringono forte in un abbraccio. Ho bisogno di persone che ti accendono la luce nei momenti bui, di quelle che, non importa per chi, hanno il coraggio di prestarti i loro occhi per piangere con te. Ho bisogno di persone che non partano di nascosto al mattino presto, senza fare poi alcun rumore per paura di svegliarti, ma di qualcuno che indossi delle pantofole, che si metta comodo, sentendosi, in me, a casa.
La vita ci pone costantemente dei limiti, togliendoci parte della nostra libertà, ma in due momenti possiamo dire di non avere limiti, e sono: quando abbracciamo i nostri pensieri e quando ci facciamo abbracciare dai nostri sogni.
Vivo la vita perché mi va di viverla, la vivo perché ho avuto la fortuna di averla, la vivo come mi piace, come voglio e come meglio credo. La vivo sul mio e scelgo con chi dividerla. La vivo in ogni suo pregio e difetto che si incastra a perfezione con pregi e difetti miei e a volte i pregi della vita si scontrano con i miei difetti e viceversa, ma la vivo per me stessa e per chi amo.
L’uomo è quello che da sé stesso si è forse precipitato nell’abisso delle miserie ove egli geme. I selvaggi che noi vedemmo non vivono male fra loro, ed i selvaggi che vivono sparsi ad uno ad uno nei boschi, e non campano che di ghiande e d’erbe, son certamente più felici ancora. Dalla società son nati i più gravi delitti. Vi sono uomini nella società che son costretti, per ragion di stato, a desiderare la morte degli uomini. Il naufragio d’un vascello, l’incendio d’una casa, la perdita d’una battaglia, inducono alla mestizia una parte della società, e spargono la gioia in un’altra. Tutto va molto male, mio caro Cacambo, e non v’è per il saggio altro partito da prendere che di tagliarsi la gola più delicatamente che sia possibile…
Sono un uomo provvisorio. Cambio colore come le stagioni.
La vita non ha alcun obbligo di darci quella felicità che ci aspettiamo da lei.