Luigi Compagnone – Filosofia
Per il cretino tutto ciò che non capisce si chiama filosofia.
Per il cretino tutto ciò che non capisce si chiama filosofia.
La notte è la coscienza della propria essenza.
La divisione in classi crea contrasto che genera odio che tramuta in violenza.
Quel che conta non sono le interpretazioni banali che diamo alle parole, ma le parole stesse.
Bisognerebbe ricordare l’umiltà e, nel tempo che resta, preoccuparsi della sostanza delle cose.
Ciò che una volta ha mosso, è incluso ed eternato nella catena totale dell’essere, come un insetto nell’ambra.
Quando una persona riconosce su di “te”, la propria anima, la lontananza non è problema, lo diventa solo quando le siedi a fianco ed è lontana mille chilometri.
La notte è la coscienza della propria essenza.
La divisione in classi crea contrasto che genera odio che tramuta in violenza.
Quel che conta non sono le interpretazioni banali che diamo alle parole, ma le parole stesse.
Bisognerebbe ricordare l’umiltà e, nel tempo che resta, preoccuparsi della sostanza delle cose.
Ciò che una volta ha mosso, è incluso ed eternato nella catena totale dell’essere, come un insetto nell’ambra.
Quando una persona riconosce su di “te”, la propria anima, la lontananza non è problema, lo diventa solo quando le siedi a fianco ed è lontana mille chilometri.
La notte è la coscienza della propria essenza.
La divisione in classi crea contrasto che genera odio che tramuta in violenza.
Quel che conta non sono le interpretazioni banali che diamo alle parole, ma le parole stesse.
Bisognerebbe ricordare l’umiltà e, nel tempo che resta, preoccuparsi della sostanza delle cose.
Ciò che una volta ha mosso, è incluso ed eternato nella catena totale dell’essere, come un insetto nell’ambra.
Quando una persona riconosce su di “te”, la propria anima, la lontananza non è problema, lo diventa solo quando le siedi a fianco ed è lontana mille chilometri.